AlbinoLeffe – Lecco 2-1 (1-0)
ALBINOLEFFE (3-5-2): Pagno 6; Milesi 6,5, Saltarelli 7, Riva 6,5 (38′ st J. Gelli sv); Gusu (27′ st Tomaselli 6), F. Gelli 7, Nichetti 6, Giorgione (cap.) 6,5 (45′ st Piccoli sv), Poletti 7,5; Galeandro 5,5 (27′ st Ravasio 6), Cori 6. A disp.: 12 Rossi, 40 Facchetti, 15 Michelotti, 18 Doumbia, 20 Genevier, 25 Zoma, 27 Miculi, 30 Martignago. All.: Michele Marcolini 6,5.
LECCO (4-4-2): Pissardo 6; Celjak 6, Battistini 5,5 (30′ st Sparandeo sv), Merli Sala (cap.) 6, Enrici 6; Giudici 5,5 (1′ st Vasic 6), Masini 6, Lora 5,5 (8′ st Morosini 6,5), Buso 6 (8′ st Nesta 6); Petrovic 6 (21′ st Nepi 6,5), Ganz 5,5. A disp.: 12 Libertazzi, 8 Lakti, 11 Purro, 21 Kraja, 35 Paltrinieri, 65 Sberna, 90 Italeng. All.: Luciano De Paola 5,5.
Arbitro: Rinaldi di Bassano del Grappa 6 (Landoni di Milano, Bertozzi di Cesena; IV Restaldo di Ivrea).
RETI: 25′ pt Poletti (A), 4′ st Gusu (A), 37′ st Morosini (L).
Note: pomeriggio sereno e tiepido, spettatori 463 di cui 302 paganti per un incasso di 2.648 euro. Ammoniti Gusu, Riva e Tomaselli per gioco scorretto, Ganz per simulazione, J. Gelli per perdita di tempo. Tiri totali 9-7, nello specchio 5-1, respinti/deviati 1-1, parati 3-0. Corner 5-5, recupero 0′ e 5′.

Zanica – Si vince coi pendolini Poletti e Gusu, e poco importa per il bergamasco Morosini che prova a riaprirla per il Lecco: la notizia del giorno è che l’AlbinoLeffe, dopo 4 punti nelle precedenti 6 dal vernissage con la Pro Patria nel solstizio d’inverno, ha centrato la prima vittoria nella sua ver casa, la seconda interna a una vita intera da quel 19 settembre gorgonzolese contro il Mantova. Brezza di playoff a quota 40, a ruota della coppia di ko col Padova e a Vercelli. Sabato prossimo si riceve la Pro Sesto: da lì alla fine mancheranno le tappe con Piacenza (sabato 2 aprile, 17.30), Virtus Verona, Legnago (sabato 16) e Trento.
Aperte le danze dal destro di Riva (6′) dal limite sul dai e vai con Cori che gliela restituisce di tacco per il tentativo accentrato dalla lunetta bloccato in presa bassa, Saltarelli rischia un po’ rinviando oltre il montante la palla dal fondo di Petrovic lanciato dalla catena di destra lariana al quarto d’ora, imitato ma in scivolata da Merli Sala che spazza la palla di Giorgione dal lato corto sulla sventagliata di Gelli. Siamo a tiro del ventesimo e la sfida sembra bloccata, salvo errore di Battistini nel contrasto all’ex Primavera Juve, praticamente un assist supplementare per il tocco ravvicinato davanti al secondo palo per il vantaggio proprio sul cross della mezzala livornese dal centrodestra. Al 28′ il futuro raddoppiatore serve la fronte di Galeandro che alza troppo il mirino, alla mezzora Buso sugli sviluppi di una rimessa laterale imbecca il figlio d’arte Ganz e il perno bluceleste deve immolarsi per sbarrare la strada al possibile pari.
Se il primo tempo si chiude col conato pretenzioso dalla lunga dell’assistman del rompighiaccio e con l’errore di mira mancino di Petrovic in combinazione dalla distanza col compagno di linea e Giudici, invertitosi da tempo di fascia, nella ripresa ci sono un paio di prove generali in attesa del bis del rumeno, sinistro scaricato in porta al culmine del ballo del liscio generale chiamato dall’apripista dalla pista sinistra con Cori a fare il blocco su Enrici, costretto così a toccarla appena a favore di ben di più di un rigore in movimento. Ovvero il sinistro sporco del protagonista della domenica sull’angolo da destra del capitano e la girata larga del centrattacco. Potrebbe anche esserci il tris, se ancora Gelli non chiudesse bene (13′) il diagonale nel corridoio aperto dallo scatenato laterale destro e Giorgione non allargasse in eccesso la conclusione a giro (21′) dopo il rimpallo soffiato all’esterno basso lecchese. I De Paola-boys hanno in canna solo soluzioni estemporanee, vedi quelle da fuori dello stesso Celjak (23′) e di Enrici (26′), di destro, spondato involontariamente dalla schiena di Gusu. Il sannita telefona la punizione dalla sinistra, la new entry Nepi davanti a Pagno non inquadra la porta (34′) sul lancione del suo terzino ma poi fa cadere il trappola il centrale sinistro locale per la punizione diabolica di Morosini che dimezza lo score tenendo viva la fiammella della speranza ospite.