Cagliari – Atalanta 3-1 (0-1)
CAGLIARI (4-3-1-2):
Iliev 6,5; Arba 7, Cogoni 6, Catena 6 (40′ pt Franke 5,5), Idrissi 7 (34′ st Amos Marini 7); Balde 6, Marcolini 6,5, Sulev 6,5 (17′ st Simonetta 7); Carboni (cap.) 6 (17′ st Malfitano 6,5); Konate 7, Bolzan 5,5 (16′ st Achour 6). A disp.: Renna, Wodzicki; Conti, Pintus, Pierangeli, Trepy. All.: Fabio Pisacane 7.
ATALANTA (3-4-1-2): Pardel 6; Tavanti 5,5, Tornaghi 5,5, Obric 6,5; Ghezzi 5,5 (17′ st Bonanomi 6), Colombo (cap.) 6, Riccio 6,5 (30′ st Camara 6), Armstrong 6; Manzoni 6,5 (37′ st Capac sv); Castiello 5,5 (17′ st Cassa 5,5), Fiogbe 6,5. A disp.: Sala, Zanchi; Simonetto, Mensah, Jonsson, Martinelli, Ramaj. All.: Giovanni Bosi 6.
Arbitro: Burlando di Genova 6,5 (Pressato di Latina, Tchato di Aprilia).
RETI: 22′ pt Fiogbe (A), 4′ st Konate (C), 35′ st Amos Marini (C), 50′ st Malfitano (C).
Note: Castiello sbaglia un rigore (parato) al 13′ st. Mattinata calda e assolata, spettatori 200. Colling break 24′ st. Ammoniti Marcolini, Sulev, Ghezzi, Franke e Tavanti per gioco scorretto. Occasioni da gol 13-10, tiri totali 19-10, parati 2-7, respinti/deviati 6-0. Corner 2-6, recupero 3′ e 6′.

Assemini (Cagliari) – Il festival dello sciupio a rischio di controsorpasso della Lazio (domenica col Lecce in casa) al terzo posto. Nonostante le premesse. Angolo di Manzoni, il primo, da destra. Tacco di Obric, velo di Riccio e Tornaghi che la sfiora, appoggio di Fiogbe (nella foto atalanta.it) per la quarta stagionale (seconda in Primavera 1) davanti al secondo palo. Allo Stadietto Giulini di Asseminello la Primavera dell’Atalanta la apre così. Peccato che Konate la riapra di prima intenzione tagliando di piattone su cross di Idrissi in avvio di ripresa, Castiello manchi la chance dal dischetto autoprocurata e Amos (Marini, ma sulla maglia c’è il nome) in controsterzata metta a sedere Pardel insieme ai due terzi di destra della retroguardia di Bosi prima che il Cagliari cali il tris nel recupero con Malfitano. Una battuta d’arresto, la settima in 29 giornate, che ferma a quattro la serie positiva di sole vittorie con Sassuolo, Frosinone, Fiorentina e Genoa. Sabato 20 arriva ad Alzano la Juventus; si resta a 52 punti, Inter e Roma rimangono favorite per l’accesso alle Final Four senza passare dai playoff.
Un parziale alibi per i nerazzurrini è la tripla assenza pesantuccia, lo squalificato Guerini, l’infortunato Vavassori e Comi in Under 23. Fondamentale, per non far scappare subito lo score, il muro di Obric a Marcolini a rimorchio di Arba. Siamo all’ottavo e la Baby Dea aspetta il momento propizio senza aver trovato fin lì altro che un’imbucata in mischia per il chiusissimo Fiogbe. Nel frattempo, terzino destro di casa ancora scatenato e Konate in spaccata pretenziosa ma pericolosa, fino alla sponda dello stesso, su rituale rimessa da destra, per la rovesciata improvvista del tagliante Bolzan che chiama Pardel al colpo di reni risolutivo. Un tredici al quarto d’ora non azzeccato di poco, come la puntata di Idrissi nei pressi del ventesimo, sinistro alzato davanti al portiere nerazzurro su lancio di Sulev con collisione involontaria tra i due.
Occasione che funge da sveglia per i bergamaschi, che prima sfiorano il vantaggio con la girata mancina manzoniana su pallone di Riccio per poi colpire sullo schema da fermo number one, bandierina e triplo velo come in premessa per il gol del beninese. Bosi-boys scaltri ma sempre raccogliticci dietro, dove la punta ex Roma, quella della chilena, alza subito dopo la traiettoria dalla destra dell’area portagli sul destro dallo scarico del compagno di linea. Alla mezzora, prove tecniche di raddoppio grazie allo scavino al contagiri dell’autore dell’1-0 per la svettata secca di Tornaghi sorvolante la traversa.
Occhio, verso l’intervallo. Il sinistro di Carboni in scia ad Arba senza dire trentatré, la girata mancina un poco pretenziosa di Sulev dal limite, nuovamente il capitano in mischia con l’altro piede a 9′ dalla riflessione collettiva e, soprattutto, la mezzala sinistra citata per seconda (43′) col destro a lato verso l’intersezione destra della lunetta servitogli dallo scarichino di Arba dopo l’apertura di Idrissi spondata da Konate. Alle soglie del recupero, la punizione guadagnata da Obric e calciata da Riccio dal centrosinistra sui guantoni alzati di Iliev e la ripartenza locale col terzino sinistro a sprecare tutto facendosi recuperare da Tornaghi.
La ripresa s’avvia con Manzoni che riceve da Armstrong per girare centralmente entro la ventina di metri, ma il pareggio cagliaritano è dietro l’angolo col centravanti di casa a indovinare tempi e conclusione. Un altro conato di Sulev ed ecco il penalty ottenuto dal pari ruolo ospite, trattenuto da Franke: purtroppo Iliev lo intercetta insieme al tap-in rovesciato (13′). La new entry Bonanomi quasi dal fondo, da destra, costringe l’estremo rossoblù a smanacciare sopra la sua testa l’insidiosa punizione mancina a mezzora della seconda metà scollinata, mentre tacco e ribattuta del firmatario del pari s’infrangono sulla muraglia e sullo stesso fantasista (di mani, ma fuori area). Ci prova l’altro panchinaro Camara (33′) sbattendo sui guantoni altrui dopo un guizzo con inserimento centrale, poi la beffa-bis con Amos Marini a freddo, aprendo il piatto destro, nell’angolino alla sinistra del polacco. Il beninese Candas non imbraccia la doppietta (41′) trovando solo l’esterno della rete sulla palla morta concessa da Cogoni, solo soletto davanti a Iliev con Camara lì a un passetto; Achour, di là, scambia con Simonetta e da fuori non spaventa ulteriormente il numero 1 atalantino. Niente da fare, anche se si attacca a testa bassissima: Simonetta prende di mira Tavanti, Bonanomi la porge per sbaglio al penultimo entrato e la sconfitta è ancora più cocente.