Per vedere Sanremo ho persino comperato il decoder, prezzo onesto, 34 euri all’Unieuro, il grande magazzino grosso grosso che ha tutto e che sta in centro. Poi sono tornato a casa, ottimista come sempre. C’erano Malik, sua mamma, che si chiama Valentina, e uno dei due Aldeni. Aggiungendo noi, dico i miei famigliari, in quattro che abitiamo qui, spesso volendoci anche un sacco bene, davanti alla tele eravamo la bellezza di sette teste pensanti, parecchie, una squadra di calcio del Csi, per di più formata da tre generazioni, fanciulli, giovani e adulti. Abbiamo provato a farlo andare, ne abbiamo fatte di ogni, collegato, scollegato, ricollegato, resettato, siamo andati a caccia dei canali, abbiamo spento l’elettricità del nostro appartamento, quella dell’intero palazzo, facendo incazzare i vicini che alla fine sono scesi e si sono messi anche loro ad aiutarci. Così alla fine eravamo in quattordici, per un paio d’ore a fare tentativi coi controcazzi, catene umane, confronti, dibattiti, persino un intero rosario per far intervenire la Madonna, che forse era presa e si è disinteressata alla nostra sintonizzazione, e nulla, nulla di nulla, insomma mai il minimo risultato visibile.
Poi, quando eravamo tutti impegnati in altro, stanchi e perduti, l’amico decoder Unieuro è partito. Ma da stronzo, proponendoci solo porcone con le poppe rifatte su canali locali, alcuni programmi di intrattenimento cinesi, va detto di qualità, due emittenti spagnole e una italiana, credo si chiami Espansione Tv, che proponeva un film strano, di un tipo, penso di nome Ariel, ma era notte notte, e magari invece si chiamava Atreiu o Asdrubale o Lucio, che lo menavano duro all’angolo di una strada, finiva all’ospedale, e rischiava la vita, ma non per le botte, per via di una malattia rarissima che gli avevano trovato facendo le analisi di rito, una cosa pesantissimissima tipo il Corona Virus. Poi arrivava a trovarlo suo babbo e lui niente, come muerto, poi sua mamma, sua sorella, tre suoi amici stracari, e lui non dava segni, quindi la sua tipa, una biondona fighissima, ma pure buona buona, e lui riapriva gli occhi e il film finiva lì, nella speranza che dà a noi uomini una bella passerina vicina vicina mentre stiamo schiattando.
Passiamo alla Rai, che io sostengo da sempre pagando il canone. Della tv nazionale col decoder Unieuro manco l’ombra. Così mi è venuta quella sensazione precisa che ho sempre quando non centro il mio obiettivo settimanale, che sto giro era vedere Sanremo. Penso che quel che sento dentro sia qualcosa di scontato, che capita a tutti, ma ve lo racconto lo stesso, io nel fallimento mi immagino ogni volta come un tennista senza un braccio che gioca la finale di Wimbledon contro Federer, che è un fulmine, nella completa frustrazione di perderla di sicuro nonostante le mie preghierine quotidiane a Gesù.
Per farmela passare mi sono detto “cazzo mene del decoder, c’è Facebook che mi informa”. E allora ho passato la notte appiccicato al social per capire di più del Festival, che, va detto, io amo immensamente da quando sono piccino picciò perché lo vedevo con mio babbo facendo il tifo per Vecchioni.
Ditemi se sbaglio sul Festival, ma sono strasicuro di averci preso perché è quello che ho letto tra le righe dei vostri illuminanti post. Amadeus è uno che ce l’ha di brutto con le donne, un macho latino, bello, cattivo e impossibile, che se l’è presa tantissimissimo con la ragazza di Valentino Rossi, forse addirittura l’ha menata in diretta, probabilmente tirandole due scapaccioni, quella manzona che è Diletta Leotta è la sola ragazza della tv che non si è mai rifatta, è una bellezza nature, Fiorello si è fidanzato con Tiziano Ferro, ma è un amore litigarello, non facile per entrambi, Cristiano Ronaldo ha lasciato la Juventus e si è messo a cantare con la fidanzata, che non è manco tanto gnocca, una culona difficilmente scopabile, ma simpatica, Achille Lauro ha un pene picciriddo, ma se ne frega perché è il figlio del noto armatore e quindi ha un botto di soldi in banca. Sostanzialmente questo è quanto è capitato. Scrivetemi per aggiornarmi sui prossimi giorni, oggi e domani, anche in privato, aspetto vostre nuove, anche perché ora, che sono le 14 e 52 di sabato 8 febbraio dell’anno 2020, il nostro nuovo decoder Unieuro non trasmette manco più Antenna Tre, che prima vedevamo, apprezzandone i contenuti multimediali.
Matteo Bonfanti