Atalanta, una nuova avventura. C’è intorno un popolo che vuole dimenticare le lacrime e cominciare a gioire. Per i nerazzurri è una missione che va oltre il risultato agonistico. E’ un legame che si è rafforzato durante la pandemia, tutti i giocatori sono rimasti sotto le Mura a soffrire insieme a tutti i bergamaschi. Senza retorica ma è evidente che questo riaccendersi di sogni e speranze lenisce almeno un po’ tanti dolori e lacrime. Atalanta-Sassuolo è tutto questo, anzi qualcosa di più. Gli spalti del Gewiss Stadiun saranno forzatamente vuoti, si sperava che i tifosi bergamaschi potessero vedere la partita in chiaro. Ma non è così. La trattativa tra le parti era complicata, troppi lacci e paletti legislativi. Insormontabili. Del resto quando c’è di mezzo il dio denaro, i sentimenti scompaiono. Dall’ultima prova de nerazzurri, il mirabolante 4-3 di Valencia del 10 marzo, sono trascorsi cento e un giorno. Tutti si domandano che partita sarà. Si procede un po’ alla cieca perché non si conoscono le reali condizioni fisiche e psichiche delle squadre. Non ci sono rifermenti del passato, di solito in questo periodo i giocatori erano già in vacanza e solo pochi eletti erano chiamati a partecipare alle competizioni continentali o mondiali. Stavolta, invece, prende il via la fase finale di un campionato che fino alla fine di febbraio dipanava passioni e interesse con lo scudetto tutto da decidere come i posti in Europa e le tre retrocessioni. Si riparte con le stesse palpitazioni. Con i nerazzurri pronti a far la loro parte. Si giocano la seconda consecutiva partecipazione alla Champions e proprio il confronto con Sassuolo può già segnare il futuro perché vincendo la Dea aumenterebbe a più sette il vantaggio sulla Roma. Le partite di Coppa Italia non hanno incantato, anzi sono state piuttosto deludenti. Sarà così anche per l’Atalanta? Gasperini è già una garanzia per riannodare il filo spezzato qualche mese fa. Intanto non cambierà il modo di giocare, ci sarà, ovviamente, qualche accorgimento e con l’andar del tempo si potrà vedere un rimescolamento di carte fra i protagonisti perché si giocano tredici partite, senza la minima interruzione, in quarantuno giorni. C’è gloria per tutti. Intanto da quando Gasperini siede sulla panchina nerazzurra l’Atalanta ha incontrato sette volte il Sassuolo ottenendo sei vittorie e un pareggio. Aggiungiamo che il confronto tra i due allenatori è impietoso per il tecnico neroverde: ha sempre perso. Due volte alla guida del Benevento e cinque sulla panchina degli emiliani subendo una caterva di gol (13 gol, povero Consigli). Insomma un promemoria invitante.
Giacomo Mayer