Quando riapriranno i cinema, politici e vip italiani bisogna rinchiuderli in casa, però proibendogli sia Sky che Netflix, che a lasciarglieli non si sa cosa ne possa venire fuori. Perché a guardare i film s’impressionano, ci credono e poi raccontano cagate che li rovinano. Prima Gallera, che non è uno qualunque, ma quello che paghiamo per la nostra sanità, che ieri ci ha sparato che “bisogna avere addosso due persone col covid per prenderlo”, citando Una cella in due (2011, Nicola Barnaba), che poi erano le disposizioni di isolamento che fino a due settimane fa toccavano a tutti noi, ora solo a chi si ammala.
Vito Roberto Tisci (Figc), massimo esponente del calcio giovanile in Italia, in questi giorni ha invece fatto chiarezza su come sarà il ritorno in campo, spiegando “che i bambini potranno giocare, ma senza il pallone”, poi correggendosi e vietando i colpi di testa, illuminato, credo, da Mezzo destro, mezzo sinistro, calciatori senza pallone (1985, Sergio Martino).
Ma il massimo questa settimana lo ha dato lui, Al Bano, che oggi ha parlato “dei dinosauri sconfitti dall’uomo”, riportandomi alla mente la trilogia di Jurassic Park, che io avrò visto almeno una sessantina di volte perché mi sono appassionato un sacco ai velociraptor, che a vederli incazzati mi mettono mille e passa brividini sulla pelle.
No al cinema, no alla pay tv, però io quei tre lì li vorrei accanto a farci una bella cantata, insieme, senza paura, sul divano, con la mia bella chitarrina comperata al mercatino di Monterosso. La canzone? Boom Shack a Lack, capolavoro garage anni novanta (che vi consiglio), colonna sonora di Scemo più scemo (più scemo).

Matteo Bonfanti