Juventus – Atalanta 2-2 (0-1)
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny 6; Gatti 6,5, Bremer 6, Danilo (cap.) 6; Cambiaso 6 (37′ st Weah sv), McKennie 6,5 (43′ st Yildiz sv), Locatelli 5,5, Miretti 5,5 (31′ st Nicolussi Caviglia 6), Iling Junior 7 (37′ st Alex Sandro sv); Milik 7 (31′ st Kean 5,5), Chiesa 6,5. A disp.: 23 Pinsoglio, 49 Scaglia; 24 Rugani, 33 Tiago Djalò, 11 Kostic, 47 Nonge. All.: Massimiliano Allegri 6,5.
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi 6; Djimsiti (cap.) 7, Hien 6, Scalvini 6 (22′ st Toloi 6); Zappacosta 5 (22′ st Hateboer 6), Ederson 6,5, Pasalic 7, Ruggeri 5,5 (44′ st Bakker sv); De Ketelaere 6,5 (43′ st Miranchuk sv), Koopmeiners 8; Scamacca 7 (12′ st Lookman 5). A disp.: 1 Musso, 40 Vismara; 4 Palomino, 23 Kolasinac, 15 De Roon, 25 Adopo, 10 Touré. All.: Gian Piero Gasperini 6,5.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata 6,5 (Bercigli di Firenze, Scatragli di Arezzo; IV Ghersini di Genova. V.A.R. Doveri di Roma 1, A.V.A.R. Marini di Roma 1).
RETI: 35′ pt Koopmeiners (A), 21′ st Cambiaso (J), 25′ st Milik (J), 30′ st Koopmeiners (A).
Note: mezza sera uggiosa, spettatori 39.206 di cui 281 atalantini nel settore ospiti. Ammonito Hateboer per gioco scorretto. Occasioni da gol 12-7, tiri totali 18-7, parati 2-1, respinti/deviati 6-1. Corner 4-3, recupero 0′ e 4′.

Torino – Il 2-2 da rincorsa e spettacolo dell’Atalanta in casa della Juventus, buono per il quinto posto temporaneo ex aequo con la Roma alle soglie del serale di Firenze, sarà pure un passettino in avanti, solo che la sconfitta del Bologna con l’Inter è mal sfruttata (51 Thiago Motta, 47 Gasperini) e il turnover in ottica Europa League qualcosina ha tolto. La doppietta imbracciata da RoboKoop, punizione raccolta e diagonale in asse con Ederson e Djimsiti, serve quantomeno a evitare (1 punto in 3 partite dopo la nona vittoria in undici gare tre settimane fa col Sassuolo) l’ennesima capitolazione di un ciclo di ferro sfigato giunto alla quinta tappa su sette ben al riparo dai bottini pieni: mancano Sporting al ritorno degli ottavi e Fiorentina, la pausa ristoratrice dovrà comunque portare consiglio in termini di concretezza bruta.
Una clamorosa genialata multipla, la rottura della banchisa della parità punita col doppio patatrac per l’uno-due chiuso da Milik, spondato di petto dall’assistman del riacciuffo sul crossetto a rientrare di Iling. Lo schema che non ti aspetti e Koopmeiners la schiaffa in porta poco al di là del limite sul tocco di Pasalic, anch’esso di sinistro, quando tutti si aspettavano la mina di Scamacca, procuratosi la mattonella ai danni di Bremer. Peccato che Zappacosta perda palla da McKennie che rifinisce l’azione chiesastica sul centrosinistra per l’allungo di esterno di Cambiaso, lo stesso in ritardo sul temporaneo svantaggio, e che poco più tardi si aprano crepe anche nella diga centrale. Per fortuna l’attenzione rimane desta e l’uomo più raggiunge la decina piena sul fronte interno e la dozzina totale in un’annata pazzesca.
La punizione al 5′ di Chiesa dal centrosinistra fa il solletico ai piccioni, ma i bergamaschi restano corti in ambo le fasi e scollinato il decimo è Gatti a far muro, con anticipo i gioco aereo e smorzata bassa, a Koopmeiners sul pallone morbido di De Ketelaere e sulla ripresa di quest’ultimo. La sporca dozzina vede Carnesecchi impegnato nella difesa del pallo sullo stacco di Miretti imbeccato dal fondo dal figlio d’arte, autore della mezza chance successiva superata metà frazione con una loffia aperta da Milik. Scamacca si tiene in canna il contropiede di Koopmeiners sullo schema altrui respinto dalla barriera “coccodrillata” da Ederson. Manovre bianconere elaborate da un lato all’altro o da recupero alto, spesso col fiammingo a non contenere, vengono sprecate dalle sparacchiate da fuori di Danilo (bene McKennie, precedentemente un filtrante per il centravanti di casa) e del polacco (mezzora), fino al patatrac allegriano dietro davanti a un astutissimo carrarmato di Fidene che distoglie l’attenzione generale dallo smarcamento del tuttosinistro olandese, alla nona sinfonia in campionato che è l’undicesima totale.
Comincia la ripresa e il velo del romano nella triangolazione in un fazzoletto favorisce l’inserimento di Pasalic, dedito più che altro all’elastico: Szczesny salva capra e cavoli in uscita bassa. Al 6′ Chiesa apre troppo il sinistro incrociato in scia a Locatelli e Milik, a ruota quest’ultimo stacca centralmente sulla scodellata dal fondo di Gatti e quindi ecco le due occasioni per l’ex West Ham e Sassuolo intorno al decimo, prima sganciando la berta a lato sulla ripartenza di CDK e quindi chiamando il baluardo nemico al tuffone rientrando dal vertice sinistro sul la del jolly croato.
Alle soglie del subentro decisamente poco riuscito (leggi, troppo innamorato della palla, che non tiene quasi mai) del contropiedista Lookman, poi protagonista di sterzo e controsterzo per la ciccata di sinistro quasi dalla lunetta (18′), anche una stoppata su Miretti appoggiato dalla seconda punta mobile della Juve. Capitolino davvero diligente, dinamico e molto applicato. Piemontesi tosti e poco cortesi con le loro estremità, a immagine e somiglianza del nazionale nigeriano, cambio un po’ controproducente col senno di poi, ma si sa quanto non gradisca i part time partendo dalla panca. Dal pari al ribaltamento in 4 giri di lancetta, ma ne bastano altri 5 e la prossima plusvalenza nerazzurra celebra l’amuleto della maglia stile corallo con Bergamo in sovrimpressione. Oltre il novantesimo, tra un fuorigioco e l’altro in bianconero, ‘Mola si fa recuperare metri da tergo perfino da Chiesa. Giovedì ci si gioca mezza stagione, ma sul fronte interno anche a gioco e brillantezza okappa i risultati continuano a zoppicare. Al 3’ di recupero Hateboer si unisce ai già diffidati De Roon (preservato), Lookman e Zappacosta. Coi viola, ma ovviamente già dal 14 marzo, di nuovo dentro Holm a destra.