Così com’è, per Pietro, il mio giovane nipote meraviglioso, non c’è niente di speciale, a Zingonia è successo quello che è capitato a ognuno di noi, che è che, semplicemente e manco senza un vero motivo, certi amori finiscono. Non sempre è per sempre. Tra Gasp e il Papu, i nostri due eroi, il matrimonio si è concluso. E Pietro spero non ti capiti mai, ma accade ogni volta così, agli stracci. Sia il mister della Dea che il suo capitano sono due persone straordinarie, ma non sono angeli, sono uomini di questa Terra. La coppia che scoppia, quella che ci ha fatto tanto innamorare, si è messa le mani addosso e ora non se le manda a dire.

Per me che li guardo, per noi che li amiamo, è un dolore. Perché non c’è Atalanta senza Gasperini, il solo maestro di pallone oggi al mondo, così come la Dea non sarà mai la nostra Dea senza il suo fenomeno, Alejandro “Papu” Gomez, uno dei dieci calciatori di cui mi sono profondamente innamorato, classe, tecnica e cuore.

Ma Pietro, bellissimo bimbo mio, splendido ragazzo, l’amore finisce. E finisce sempre male, altrimenti si va avanti. Questo ci stanno ricordando i nostri due eroi. E scegliere tra loro due è una cazzata, si metterebbe il dito tra moglie e marito. Per piangere ancora un altro po’. Di più.

Matteo Bonfanti