Roma “Magari sopra di un uomo al venticinquesimo e con un rigore a favore non l’avremmo segnato e non avremmo vinto, ma la mano alta di Bastos non sanzionata sul tiro di de Roon ha deciso l’assegnazione della Coppa Italia”. Gian Piero Gasperini, a bocce ferme, dopo aver rivisto la moviola di Atalanta-Lazio non riesce a inghiottire il boccone amaro per il caso da moviola del primo tempo: “L’unica giustificazione che posso accettare è un guasto tecnico, un blackout magari di cinque minuti – ironizza l’allenatore nerazzurro -. Non ci sono dubbi: vedere certe cose dalla panchina e forse dal campo, su tre tiri di fila con due ribattute, è quasi impossibile, ma c’è il Var”. Gli highlights col fattaccio in bella evidenza hanno acuito i rimpianti per un’impresa epocale rimasta nel cassetto dei sogni: “Faccio comunque i complimenti alla Lazio e soprattutto al nostro pubblico. Anzi, la mia intenzione era di limitarmi a questo. Non avrei mai immaginato di dover commentare qualcosa non visto nemmeno da me, ma prendere in giro 22 mila bergamaschi venuti a Roma a vederci non lo trovo affatto giusto – rincara la dose il Gasp -. Era di una chiarezza lampante, regolamento alla mano: rigore e secondo giallo. Una cosa vergognosa che toglie credibilità a tutto il calcio”. Bergamaschi cornuti e mazziati, insomma: “Fare questo all’Atalanta ha un brutto significato per il nostro calcio per nei nostri confronti, vista la simpatia che stiamo riscuotendo. Posso capire che anche l’arbitro non se ne sia accorto, ma alla regia c’è qualcuno col video davanti al rallentatore. La tecnologia va usata a singhiozzo? Devono vincere sempre gli stessi?”.

Spazio anche all’analisi tecnica della partita, ovviamente, benché in tono minore: “La gara è stata difficile perché molto bloccata, l’avversario è molto forte. Nel primo tempo non siamo riusciti a esprimerci, ma la scelta era di stare un po’ più coperti – prosegue Gasperini -. Nella ripresa abbiamo alzato il baricentro giocando molto di più nell’altra metà campo. Più si alza il livello tecnico, più si riesce a incidere: diciamo che nessuna delle due contendenti ce l’ha fatta. Le difese sono state protagoniste”. C’è pure una fiera rampogna ai suoi dell’uomo sulla tolda di comando: “Sul secondo gol mi sono arrabbiato, con sei minuti di recupero non avremmo dovuto andare così avanti allo sbaraglio – chiosa -. Le finali sono equilibrate e questa non ha fatto eccezione. La mia squadra non molla mai, il confronto è rimasto aperto, magari tecnicamente e non stilisticamente ineccepibile ma sul filo dell’equilibrio. Spezzato da un colpo di testa da calcio d’angolo, va bene, ma prima da altro…”.

Simone Fornoni