“Mancano ancora 17 partite, ci sono tempo ed energie per cercare di migliorare la nostra classifica. Anche se domani il Cagliari è un impegno difficile come tutti gli altri. Ora il nostro percorso, a parte gli ottavi di Champions col Real Madrid, potrà essere più lineare”.
Gian Piero Gasperini alla vigilia della trasferta alla Sardegna Arena torna a sintonizzare i suoi sulle frequenze del campionato.
“Non era facile raggiungere l’obiettivo della finale di Coppa Italia, c’erano Lazio e Napoli da superare. Una grande soddisfazione e insieme la garanzia di un obiettivo forte sul quale concentrarci. Adesso possiamo farlo di più sul campionato, dove abbiamo pagato qualcosa alla coppa nazionale e alla Champions League”, ha spiegato Gasp nella tradizionale conferenza stampa della vigilia al centro sportivo di Zingonia.
Sottolineando: “A parte il cammino straordinario del Milan, chi più chi meno ha attraversato periodi di calo. Per noi domenica sarà la tredicesima partita in quarantadue giorni: spesso abbiamo incontrato avversari con meno gare di noi nelle gambe. Ora un pareggio dell’Atalanta diventa un risultato negativo e una classifica da settimo posto come quella attuale viene ritenuta una delusione: ci vogliono caricare di responsabilità e attese, ma noi siamo molto sereni. Abbiamo fatto moltissimo turnover – ha ricordato Gasperini – senza sottovalutare altri impegni anche se le partite di coppa con Lazio e Napoli hanno avuto la priorità perché erano funzionali al traguardo della finale. Col Torino o in altre sfide pareggiate eravamo andati avanti, sabato scorsa addirittura 3-0: non è che non volessimo vincere, gli avversari sono agguerriti”.

“Non siamo più abituati al contatto col pubblico, è un anno che non ci vediamo. C’è stata preoccupazione per il rispetto delle regole ma anche molta emozione a vedere i tifosi a Zingonia prima della partenza del pullman per lo stadio per la semifinale di ritorno di Coppa Italia. E’ stata la prima volta dopo tanto tempo con così tanta gente tutta insieme. Il Covid ha stravolto la dimensione della vita e del calcio: senza pubblico vale tutto molto meno, speriamo che in finale ce ne sarà un po’…”, ha concluso il mister.