Sull’Atalanta si staglia l’ombra della possibile sospensione di 20 giorni a carico dell’allenatore Gian Piero Gasperini, deferito dal procuratore nazionale antidoping Pierfilippo Laviani il 13 aprile scorso per i presunti insulti a un ispettore e al ritardato test di Robin Gosens nel controllo a sorpresa a Zingonia del 7 febbraio scorso. L’udienza davanti al Tribunale Nazionale Antidoping si svolge alle 15 di lunedì 10 maggio da remoto, ovvero in videoconferenza.

“Ha insultato un ispettore durante un controllo a sorpresa e inveito contro l’intero sistema antidoping”, queste le accuse di Laviani al Gasp, che va in udienza proprio per aver rifiutato il patteggiamento proposto a 10 giorni di stop. La violazione contestata riguarda l’articolo 3 comma 3 del Codice Nazionale Antidoping, “condotta offensiva”. Il controllo fu effettuato all’indomani del 3-3 casalingo di campionato e a 3 giorni dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia ospitando il Napoli (3-1 il risultato a Bergamo). L’allenatore nerazzurro, che stamani ha diretto regolarmente la ripresa degli allenamenti in sede verso il match coi sanniti di mercoledì, rischierebbe, nel caso, di saltare le ultime tre partite di campionato contro Benevento, Genoa e Milan e la finale di Coppa Italia contro la Juventus del 19 maggio a Reggio Emilia.