Il deferimento di Gian Piero Gasperini davanti al Tribunale Nazionale Antidoping per il test ritardato a uno dei 4 giocatori dell’Atalanta del 7 febbraio scorso, nonché per gli insulti all’ispettore NADO (Organizzazione Nazionale Antidoping), ha richiamato l’attenzione della politica bergamasca. A entrare a piedi uniti su una vicenda un po’ fumosa e sospetta, prima della volata finale per la qualificazione alla Champions League, 8 partite di campionato con la finale di Coppa Italia (19 maggio, Reggio Emilia) contro la Juventus tra la penultima e l’ultima, il deputato della Lega Daniele Belotti.

“La giustizia ad orologeria sbarca anche in Serie A! Fa legittimamente pensare che il processo al Gasp venga fissato a distanza di tre mesi dai fatti e, guarda caso, a ridosso della finale di Coppa Italia e della fase decisiva del campionato. Richiedere 20 giorni di squalifica per il mister atalantino in cui non solo non può sedere in panchina nelle ultime gare della stagione ma nemmeno seguire gli allenamenti è decisamente strano. I fatti si sono verificati il 7 febbraio (per altro con nessuna positività al doping), perché viene fissata la sentenza il prossimo 10 maggio? Non si poteva fare prima, in una fase meno delicata della stagione, o addirittura a fine campionato con eventuale squalifica da scontare all’inizio del prossimo?”.

“L’Atalanta e i suoi tifosi – continua Belotti – non hanno dimenticato il vergognoso episodio della finale di Coppa Italia del 2019 con il nettissimo fallo di mano in area del laziale Bastos non rilevato dal Var e ora si aggiunge questa strana tempistica che va a minare la tranquillità e la preparazione della Dea. Spero che gli organi sportivi, per la correttezza del campionato, rivalutino la calendarizzazione del procedimento nei confronti di Gasperini”.