Zingonia -“Non ho intenzione di cambiare nemmeno in corsia, tipo Maehle con Pezzella: non vado a cercare altre cose. Il Milan arriva dopo due partite dispendiose con Inter e Young Boys, bisogna metterci solidità e determinazione senza guardare ai numeri. E Muriel, subentrato mercoledì, pur fisicamente recuperato in questo momento è la prima alternativa davanti a Malinovskyi e Zapata“. Mentre l’Atalanta attende il Diavolo, Gian Piero Gasperini è in vena di pentole e coperchi al Centro Sportivo Bortolotti per riassettare la cucina, specie nelle retrovie dove adduttori e flessori ieri hanno fermato il brasiliano e il turco: Toloi, Palomino e Demiral sono tutti e tre in condizione di giocare. Verifichiamo oggi, ma ho pochi dubbi. Da Merih mercoledì non ho visto alcuna incertezza: ha l’età di Romero e grandi margini, viene da due anni in cui ha giocato poco”.

GASPERINI ATTENDE IL MILAN. “Il risultato e la prestazione sono sempre legati. A Milano con l’Inter è stata una partita più bella e aperta, in Champions più a senso unico”. Sugli undici, pretattica abbottonatissima: “Muriel fisicamente è guarito, l’altra sera è subentrato. Insieme a Zapata e Piccoli fa parte degli attaccanti di ruolo: in coppia con Duvan non so, certamente ora come ora è un’alternativa in più”.

GASPERINI, GLI ESTERNI E GOSENS. “Gosens ha avuto questo strappo muscolare, difficile dire i tempi con esattezza. A detta di tutti, i nostri medici e quelli della nazionale tedesca, saranno almeno due mesi di stop. Un infortunio serio e inaspettato, dovuto a un movimento strano: inizialmente si pensava addirittura al ginocchio. In determinate partite può essere utile usare gli esterni a piede invertito. Zappacosta tra l’altro è dotato di un ottimo tiro col destro. Maehle non necessita di sblocco psicologico, la Nazionale presenta competizioni diverse. In campionato non si trovano gli stessi spazi. Speriamo di trovare in lui anche la prolificità in attacco che dimostra sempre con la Danimarca”.

GASPERINI E I TIFOSI. “Siamo sulla strada del ritorno alla normalità per la presenza del pubblico allo stadio. Speriamo di arrivarci presto, la gente e i tifosi sono una bella spinta. Giocando ogni tre giorni per le persone comprare sempre il biglietto è costoso, ma l’entusiasmo c’è”.

GASPERINI, IL MILAN E KESSIE. “Il Milan è molto propositivo anche se la recente sconfitta in Champions è stata brutta in termini di classifica. Una squadra in salute, ma anche noi abbiamo la condizione e la determinazione per affrontare la sfida al meglio. Pioli ha fatto un grandissimo lavoro con una squadra giovane, veloce e in fiducia. Ha inserito molti giocatori soprattutto in attacco: Leao, Rebic, Diaz e Saelemaekers sono un bel salto sia sul mercato che sul campo. L’ultima volta a Bergamo nonostante la sconfitta con la doppietta di Kessie non era andata poi così male. Ci sta che Franck giochi qualche volta sotto tono, è comunque un giocatore straordinario come lo era da noi cinque anni fa. Le sue credenziali non sono in discussione”.

GASPERINI E I NAZIONALI. “Per Toloi e Pessina gli Europei vinti in azzurro sono stati un’iniezione di fiducia: le Nazionali sono un incentivo e una spinta. Malinovskyi si aspettava di non essere convocato, è stato condizionato dalla sport-ernia, una pausa può essergli utile. Ogni giocatore può essere determinante, perché in campo ne vanno 16. Non ho ancora scelto. Vedo Malinovskyi, Zapata, Muriel come alternativa, poi c’è anche Piccoli oltre a Ilicic. Abbiamo bisogno di essere solidi, ci sarà tempo e spazio per altri inserimenti”.

GASPERINI E GLI ASSI DELL’EST. Ilicic si sta impegnando con grande volontà, ci tiene veramente tanto. Non è entrato l’altra sera per l’evoluzione che ha preso la partita ed era dispiaciuto: un buon segnale, un motivo per lavorare e raggiungere la migliore condizione fisica. Miranchuk è un ragazzo molto per bene, se non gioca è per scelta tecnica. Non ci sono problemi o incompatibilità”.

GASPERINI E DE ROON. Infine, sulla squalifica del tulipano della mediana per il pugno a Krunic e la spinta all’arbitro Mariani nell’ultimo precedente a Bergamo contro i rossoneri: “Le 4 giornate di stop di De Roon sono state pesanti. Giocare dà la misura del campo. Ha avuto necessità di un po’ di rodaggio. Non credo risentirà dell’espulsione e della squalifica dell’altra volta: un episodio che ha pagato e che non gli era mai successo prima”.