Hien conosce bene il campionato italiano, giocandoci già da due anni nel Verona: ci darà una grossa mano. Recuperiamo Scalvini. E la Coppa Italia per una società come l’Atalanta è importante”. Gian Piero Gasperini, alla vigilia dell’ottavo di finale casalingo in gara secca contro il Sassuolo, ha parecchia carne sul fuoco da cucinare: “Non è un avversario facile, è rimasto in gara col Milan fino alla fine anche se in campionato non si sta ripetendo. Ma un’eliminatoria è diversa e questo turno ha già fatto vittime illustri (Inter e Napoli, a favore di Bologna e Frosinone).

Il trofeo della Coccarda, l’unico nella bacheca di Zingonia e risalente alla vigilia della morte di papa Giovanni XXIII (2 giugno ’63, San Siro, 3-1 al Torino con tripletta di Angelo Domenghini), per il Gasp è quasi un’ossessione: “La sua importanza per noi deriva dalle due finali che non siamo riusciti a vincere negli ultimi anni e anche dal fatto che è l’unico traguardo avvicinabile da una società come la nostra, non potendo puntare allo scudetto o alla Champions”, rimarca l’uomo in panchina.

“Nell’albo d’oro sono sempre le stesse squadre che vincono, noi cercheremo di inserirci. Quando entra nel vivo, questa competizione interessa a tutte, figuriamoci alle big”, insiste Gasperini. Infine, sul “vecchio” e il nuovo nel reparto arretrato: “Dovremmo aver recuperato Scalvini, poi per il resto più o meno siamo quelli. Hien copre un settore dove nelle ultime settimane siamo stati in difficoltà, saprà darci una mano importante e e potrà essere sicuramente utile”.