Fabrizio Carcano

Vietate distrazioni a Marassi. Domani Gian Piero Gasperini si attende un’Atalanta concentrata al 101% sol sul Genoa, senza pensieri rivolti inopportunamente a Zagabria o al ciclo di partite che arriveranno nelle prossime tre settimane.
“Quello del Genoa è un campo tradizionalmente difficile. Genoa ha iniziato molto bene col pareggio a Roma e battendo la Fiorentina. Ha evidenziato una certa qualità di gioco recuperando anche il favore dei suoi tifosi. Ognuno farà la propria gara: è una di quelle partite equilibrate, tipiche della serie A attuale. Dobbiamo stare all’erta sugli episodi: nei primi due turni, giocati bene, li abbiamo patiti e se con la Spal c’era riuscita la rimonta sotto di due col Torino ci siamo fatti contro-rimontare”.
Al Ferraris l’Atalanta giocherà la sua settima gara consecutiva lontano da Bergamo, considerando le ultime quattro della scorsa stagione.
“Ormai non ricordiamo più quando è stata l’ultima volta che abbiamo giocato a a Bergamo e fin qui a casa nostra non abbiamo mai giocato. Le trasferte per noi sono una consuetudine. Non è un alibi: la sfida richiede la determinazione e la concentrazione giuste. Non possiamo permetterci di pensare a quelle successive. Ci alleniamo dai primi di luglio e aspettavamo questo momento, col calendario fitto tra campionato e Champions (7 partite in 22 giorni). Le prime due giornate sono state di rodaggio un po’ per tutti”.

Inevitabile un pensiero alla successiva partita di Zagabria.
“Il Genoa è un ottimo test in vista dell’esordio in Champions League di mercoledì a Zagabria. Arriviamo da una sconfitta col Torino che brucia per com’è maturata, durante la sosta abbiamo lavorato senza 12 nazionali per 8-9 giorni. Ora possiamo giocare con continuità”.

Chiusura sulla questione turn over.
“La situazione in attacco è molto chiara, abbiamo quattro giocatori (Gomez, Ilicic, Zapata e Muriel): tutti insieme non possono giocare. Con 7 partite in 22 giorni conteranno la condizione, l’occasione, le circostanze. Barrow? È rimasto mentre si pensava che andasse a giocare altrove e sarà utilizzato al meglio in base alle sue risposte: solo il campo può darle. A differenza dell’anno scorso abbiamo la possibilità di far giocare più giocatori: non ci sono solo i soliti 13 giocatori più i portieri”.
Difficilmente ci saranno novità in difesa.
“Kjaer non è pronto, ha iniziato ad allenarsi in gruppo questa settimana. Arana è stato già gettato in mischia col Torino per dare il cambio a Gosens. Castagne è recuperato, Toloi e Palomino pure, anche se in settimana hanno avuto dei piccoli problemi, ma ieri si sono allenati entrambi. La scelta da fare a breve riguarda loro due. La rifinitura è in grado di dare i segnali giusti. C’è anche Ibañez: in allenamento fa vedere buone cose, il problema è che adesso tutte le partite contano. Credo di avere a disposizione un organico sufficiente per le alternative e le soluzioni, ma non posso fare un programma a tavolino con promossi o bocciati. Col Torino, a esempio, ha giocato Pasalic – ha concluso Gasperini – ma perché stava facendo bene, non perché Freuler fosse in difficoltà”.