Gian Piero Gasperini non le manda a dire per esprimere l’insoddisfazione per l’1-1 di rigore in casa col Lecce dopo una settimana fra la tragedia e la farsa dei balletti sul rinvio poi concesso di soli due giorni. E pare puntare il dito sulla sua Atalanta: “Un brutto approccio, anche di qualche giocatore fondamentale per noi. Le occasioni come al solito non ci sono mancate, comprese quelle nitide, ma senza avere la velocità e la precisione giuste: c’è un po’ di presunzione nel raggiungere un traguardo che sembra dovuto, come se fosse l’esito scontato degli investimenti del club, come se le squadre dietro di noi non si stessero scannando per raggiungere la qualificazione in Champions”.
“L’aspetto emotivo ha pesato cento volte di più per il Lecce, quello che è successo è stato toccante per tutti. Ma le due squadre dal fischio d’inizio hanno pensato solo a giocare. La società ha dato la disponibilità a giocare nella data in cui ci avessero chiesto di farlo – il commento alle polemiche sul rinvio di sole 48 ore della sfida con la salma del fisioterapista Graziano Fiorita ancora non restituita alla famiglia -. Anche noi abbiamo dovuto modificare il programma della settimana, ma ci sarebbe sembrato assurdo dover giocare a campionato finito. Facciamo tante partite per tanti minuti nella metà campo avversario, spesso le dominiamo a lungo senza però vincerle soprattutto a Bergamo: è il nostro modo per essere estremi, abbiamo bisogno di esserlo”.
Sui singoli, non si parla di promossi e bocciati ma quasi: “De Roon ha fatto una grande partita, Ederson invece non era nella miglior giornata. Sarà per la prossima, sembrava un po’ affaticato. Cuadrado è stato determinante, peccato abbia preso una brutta botta alla caviglia che l’ha un po’ limitato: un acquisto molto azzeccato. E il record di Inzaghi eguagliato fa molto onore a Retegui, spero che nelle partite che restino riesca a batterlo. Era in dubbio fino a stamattina e un po’ a rischio, poi invece in campo è andato bene.
Juan Cuadrado, ex di turno, non è rimasto insensibile alle emozioni del prepartita. “E’ stata una maniera diversa di iniziarla. Quando stai lì e ci ripensi, ti condiziona un po’: siamo professionisti e siamo scesi in campo adeguandoci alla decisione della Lega Calcio. E’ un pari importante che ci consente di restare al terzo posto continuando la corsa verso l’obiettivo della qualificazione alla Champions – ha commentato l’esterno, procuratosi il rigore dell’1-1 poi realizzato dal Chapita -. Ci siamo costruiti tante chances senza la lucidità necessaria nell’ultimo passaggio sottoporta. C’è da lavorarci su, siamo una grande squadra e dobbiamo imparare anche da questa partita. Restiamo positivi, perché comunque dipende da noi”.
A 65 punti con 4 giornate ancora da disputare, il Panita non fissa tabelle di marcia: “Quota 70-71 basta? No, dobbiamo cercare sempre il risultato partita dopo partita, finale dopo finale. Giochiamo per vincere, poi troviamo squadre come il Lecce che sanno mettersi dietro a difendere: così le cose diventano più difficili. Cerchiamo spesso la giocata, ma contro un avversario che si chiude occorre anche tirare con più frequenza, anche da fuori area, per sbloccare il punteggio e la partita”. Infine, spazio al ricordo: “Del periodo in Salento ne ho tantissimi e tutti bellissimi – la chiosa -. Graziano Fiorita era una grandissima persona che ho avuto la fortuna di conoscere. Tutto il mondo del calcio e anche l’Atalanta sono vicini alla sua famiglia: non ci sono le parole, servirà loro la forza di tirare avanti. Che la famiglia possa trovarla davvero”.
Gasperini a DAZN: “Giocando così la Champions non ce la meritiamo”
“Dopo tanti anni di ottimi risultati forse c’è la convinzione che conquistare la Champions League sia ormai un risultato quasi scontato. È una mentalità sbagliata e pericolosa. Ogni stagione è diversa, ogni Atalanta ha caratteristiche differenti dalle precedenti. Ma stavolta l’atteggiamento mi preoccupa. Noto arroganza e superficialità. Dietro di noi sono pronti a tutti per superarci, anche se ovviamente siamo sempre in vantaggio noi.
Se consideriamo l’approccio di stasera, qualche timore ce l’ho. La squadra non sembra consapevole di quanto sarebbe straordinario qualificarsi per la Champions anche quest’anno. In questa fase cruciale non possiamo permetterci cali di concentrazione”.
Si.Fo.