Bergamo – “Non è l’Atalanta che mi aspettavo a pochi giorni dall’inizio del campionato. E su Miranchuk, anche se Luca Percassi ha dato la colpa a me, non c’entro: non è al Torino per questioni di natura economica”. Una strigliatina al front office e una smentita al suo amministratore delegato: Gian Piero Gasperini, a margine del saluto della squadra ai tifosi al Gewiss Stadium di Bergamo, s’è dichiarato insoddisfatto del mercato: “Quello vero inizia adesso, anche se riconosco alla società di aver speso tanto, di essere in continuo movimento e di aver inseguito nomi importanti – precisa il tecnico, alludendo a Nuno Tavares, finito al Marsiglia perché l’Arsenal l’avrebbe concesso solo in prestito secco -. Pinamonti? Mai messo in lista: da quando chiesi Palacio che era svincolato cinque anni fa e non arrivò, non faccio più nomi ma specifico soltanto i ruoli dove serve potenziarci. Finora non l’abbiamo fatto”. Sull’incipit nel prefestivo a Marassi, poche parole: “La Sampdoria ha la prima in casa e troveremo entusiasmo: una partita delicata, da prendere con le pinze, non ha cambiato molto. Una partita da tre punti che ha già il suo valore”.

GASPERINI E IL TRICOLORE. “Ho dato ragione ai tifosi sul Tricolore, ma è una ruffianata. Il mercato è ancora aperto, ha date che impediscono una visione più definita alla vigilia del campionato. Gli obiettivi adesso non possiamo vederli, lo faremo a sessione chiusa verificandoli sul campo, partita per partita. Non è l’Atalanta che mi aspettavo a questo punto. La società s’è impegnata, la sensazione è che il mercato si stia muovendo solo adesso. Il gruppo è molto numeroso perché è dura anche far partire i giocatori: senza coppe di mezzo l’appeal è inferiore. O ci potenziamo o ringiovaniamo la rosa. Di giovani interessanti ne abbiamo già”.

GASPERINI E IL RITORNO. “Alcune squadre, quelle dotate di più capacità di spesa, si sono potenziate notevolmente. Noi dobbiamo ripartire dalle ultime 20 partite della scorsa stagione, dove qualche problema l’abbiamo avuto: al netto di alibi e situazioni contingenti, una serie significativa – ha continuato il Gasp -. I ragazzi si sono presentati motivatissimi da subito per riscattare la bruciante eliminazione dalle coppe dopo un girone d’andata da record. E’ stata una preparazione rovente, complicata dal caldo. E attanagliata da grane: l’infortunio in vacanza di Zappacosta, poi quello di Demiral che mercoledì ricomincia soltanto a correre e Palomino sospeso sono state tre tegole notevoli”.

GASPERINI E IL PRECAMPIONATO. “La squadra ha fatto un precampionato positivo. Le due partite di spessore con Newcastle e Valencia, davanti a un pubblico notevole, 45 mila e 25 mila spettatori, hanno evidenziato che senza grande compattezza avremmo perso con un margine ancora maggiore, specie contro compagini più forti come gli spagnoli: il confronto tra Liga e Serie A mi pare in negativo per le italiane, forse noi abbiamo sofferto meno di altr. Pur nelle difficoltà abbiamo tenuto perdendo di misura. Abbiamo evidenziato qualche problema, questo sì: quelli vecchi, quelli del girone di ritorno scorso”. Ovvero, si crea e si segna meno.

GASPERINI E LA ROSA. “L’importante è che non ci siano musi lunghi, dobbiamo avere tutti le stesse motivazioni. In alcuni reparti siamo in tanti, in altri contatissimi. Scalvini va riproposto a centrocampo, ha 18 anni e s’è ripresentato giù di peso, con gli impegni scolastici di mezzo, dopo un’annata pesante. Ci si deve lavorare su, anche se ha giocato già in Nazionale. De Roon andrebbe clonato, dove serve gioca e sta compensando l’emergenza dietro. Ederson mi ha impressionato, Okoli moltissimo perché aggiunge una grande forza strutturale al rientro dalla Cremonese: può essere un crac, è molto forte in posizione centrale, ha fatto due partite di livello all’estero. Ederson ha grande gamba ed energia; Lookman ha solo un allenamento insieme al gruppo, ha rapidità e tecnica anche se non ha il gol facile, ma è dinamico e resistente”.

GASP, PERCASSI, VARIE ED EVENTUALI. “Miranchuk? Ci sono aspetti economici da risolvere, io non c’entro niente anche se Luca Percassi ha dato la colpa a me (aveva detto che era stato il mister a bloccarne il trasferimento al Torino, NdR). Pinamonti? Mai messo in lista, l’unico per me è stato Palacio cinque anni fa, poi ho smesso di fare nomi. Non dico nomi, ma ruoli da potenziare. Scegliere e valutare è compito di altri: i giocatori buoni costano, io invece spero di far guadagnare il presidente che comunque ha speso tantissimo in tutti questi anni. I Mondiali a fine autunno? Le partite sono 38 lo stesso. La nostra forza la capiremo gara per gara. Io ragiono sull’aspetto tecnico”.