Zingonia – “Non ci sono esigenze immediate, il mercato a gennaio si fa solo per essere più forti. Altrimenti ci sono tanti buoni elementi nel settore giovanile”. Abbottonato ma possibilista: alla vigilia dello scontro col Parma del fresco ex Kulusevski, la più ricca plusvalenza di sempre dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini spazia volentieri tra campo e operazioni a tavolino: “Il nostro miglior acquisto è Duvan Zapata – fa sapere il mister, badando bene ad amplificare il messaggio -. Certo, abbiamo perso qualche punto per strada, magari, proprio perché in certe fasi non potevamo contare su un attaccante in più”.

Insomma, la finestra di riparazione rimane sullo sfondo e fa entrare spifferi, anche se di nomi non se ne fanno. Se non quello in uscita: Dejan è un grandissimo profilo, buon per la Juventus che può permettersi di prenderlo lasciandolo parcheggiato dov’è per sei mesi – ragiona il tecnico nerazzurro -. La sua cessione è fondamentale per noi, perché ci sono risorse per pensare al prossimo futuro. Non si compra tanto per comprare, ma solo nell’ottica di un rafforzamento: finora abbiamo fatto fronte anche alle assenze, come del resto l’avversario di turno che non ha prime punte disponibili avendo però imparato a giocare compatto e in contropiede, ma come si è fatto in fretta a salire in alto ci si potrebbe mettere poco anche a scendere“.

La ritrovata abbondanza sul piatto delle bocche da fuoco lascia comunque soddisfatto il Gasp: “Per la formazione c’è da sbizzarrirsi, ci siamo tutti e anche là davanti siamo in tanti, tra Gomez, Ilicic, Duvan e Malinovskyi – prosegue -. Ripeto: necessità impellenti di prendere qualcuno non ce ne sono e non ne vedo. La rosa corta mi va bene così com’è. Se si interviene è soltanto per essere più competitivi. E se si è competitivi dando continuità ai risultati, allora il valore dei giocatori si moltiplica. Puntiamo all’Europa come d’abitudine: arrivare al tredicesimo posto porrebbe prospettive molto diverse, anche per il mercato in uscita”.

Accantonato il Kulu-discorso, ovvero 35 milioni più 9 di bonus spalmati in cinque esercizi successivi, e glissato il discorso dell’altro partente Musa Barrow, Gasperini torna a bomba, ovvero al campionato, nel centro del mirino in attesa di Coppa Italia (a metà mese con l’ottavo a Firenze) e Champions (tra febbraio e marzo col Valencia): “Possiamo fare meglio, anche se 31 punti fin qui sono davvero un bel gruzzolo. Il girone di ritorno è più difficile per tutti, anche se a 21 partite dalla fine gli obiettivi non sono ancora così delineati – chiosa l’uomo in panchina -. Ci sono le grandi come il Napoli, il Torino e il Milan che possono ancora rientrare nel discorso per l’Europa: tra l’essere dentro tutto o fuori da tutto ballano pochi punti, la competizione è equilibratissima e basta un filotto per puntare più in alto. Noi chiaramente abbiamo sempre le coppe come orizzonte: abbiamo la qualità per ripeterci. E gli ingredienti per battere il Parma: doti tecniche, velocità, concentrazione e attenzione. Il Gewiss Stadium deve essere un fortino, perché qualche occasione l’abbiamo sprecata proprio qui”.