“Per fortuna Zidane non gioca. Ma attenzione alle tante assenze: il Real Madrid magari ci perde del talento, ma sa essere anche umile come dimostra la rimonta in classifica nella Liga nei confronti dell’Atletico Madrid”. Così parlò Gian Piero Gasperini, in una vigilia vissuta in videoconferenza con stampa e tv: “Manca soltanto Hateboer, per il resto ci siamo. Avere ambizione e fiducia in noi stessi non deve significare avere presunzione: abbiamo perso tanti punti così in campionato”, ha rimarcato l’allenatore dell’Atalanta il giorno prima dell’ottavo di andata in Champions League contro le Merengues a Bergamo.

Niente pressioni, insomma: basta e avanza la caratura del nemico. “Per prestigio, blasone e titoli non ha paragoni nemmeno con i top club come Manchester City e Liverpool affrontati negli ultimi tempi, anche se magari questi ultimi stanno facendo meglio recentemente – la tesi del mister -. Il Real in Champions si trasforma: a Milano con l’Inter ha dimostrato grande personalità e qualità. Difficile misurare la distanza tra noi e loro: da confronti con squadre di questo livello siamo sempre usciti più ricchi, consentendoci di affrontare al meglio le altre competizioni. La qualificazione si gioca in due tempi, domani dobbiamo rimanere in partita perché tanto sappiamo bene che si deciderà tutto al ritorno”.

La tattica cede il posto alla pretattica, con un Gasp abbottonato ma di sicuro a due punte, visto che in conferenza stampa gli era accanto Luis Muriel: “Non snaturiamo le nostre caratteristiche, ma è ovvio che debbano esserci certi accorgimenti. Contro il Real verificheremo la nostra reale consistenza: abbiamo ambizione e il vantaggio di saper di dover fare al meglio delle nostre possibilità – la chiosa -. Il Real Madrid è la squadra più titolata al mondo, la società con più introiti e più blasone. Per l’Atalanta incontrarla è un evento, ma detto tutto questo c’è il campo e dobbiamo spostare l’attenzione sulla partita”.