“Due semifinali su due in panchina per aver richiamato l’attenzione del Var sullo scontro Gabbia-De Roon pesano, ma dalla tribuna si vede meglio e Tullio Gritti è un amico”. Parola dello squalificato speciale, Gian Piero Gasperini, alla vigilia del match d’andata con la Fiorentina: “Siamo molto solidi, con uno Hien in più da gennaio, e dagli attaccanti mi aspetto molto da qui a fine stagione: godiamoci il momento, perché essere dentro tre fronti ad aprile non è da tutti. Anzi, ci siamo solo i nostri avversari di turno e noi”, la premessa del tecnico dell’Atalanta.

“La logica resta sempre di fare un gol in più. Come a Napoli, dove il pari il giorno prima poteva già sembrare un gran risultato. Miranchuk, Scamacca, Lookman e De Ketelaere che mercoledì sera non c’è come Scalvini, che ha comunque un infortunio meno serio di quanto pensassi: stanno tutti facendo bene. Non ci sono grandi stelle, solo ottimi giocatori che si fanno trovare pronti secondo le esigenze di un calendario fitto. Aspettiamo Touré, due gol su due nel Mali”, il Gasp-pensiero.

Il mister prova a decifrare la partita, anche se non ci sono segreti. “Sono due squadre che si conoscono bene e hanno caratteristiche ben precise. Siamo in un buon momento ma dovremo stare attenti: la Fiorentina è una squadra di valore, servono concentrazione e fiducia al meglio delle proprie possibilità”.  E ancora, tanto per ribadire l’obiettivo numero uno: “L’unico trofeo fattibile che è poi l’unico alzato nella storia dell’Atalanta, nel lontano 1963. Non ho mai pensato di poter vincere lo scudetto contro avversarie che chiudono a novanta o cento punti, oppure la Champions o l’Europa League. Siamo arrivati in finale due volte, questa è la quarta volta in semifinale negli ultimi sei anni. Il percorso è molto valido, non so dove atterreremo: di sicuro non serve lo scudetto a certificare la bontà di quanto abbiamo fatto. La Champions è ambita dal punto di vista economico, perché dà molti vantaggi, ma anche l’Europa League rimane buona per tenere alto il ranking”.

Nella memoria, però, è ancora vivida la gara a inseguimento in campionato del 17 settembre scorso: “Giocata bene producendo molto, ma anche perdendo per una palla rimessa in area da noi stessi (Adopo a Kouamé sulla linea di passaggio di Brekalo, NdR). Per come la penso io, se fai un gol in più vinci. Conservare la prolificità è fondamentale. E domani sera si pongono le basi per il ritorno”.  Senza svelare se verrà mantenuta la logica del portiere di coppe, cioè Juan Musso che è il dodicesimo, Gasperini riserva una battuta all’attuale titolare: Carnesecchi è cresciuto giocando e facendo anche parate importanti e decisive per il risultato: gli serve ancora un po’ di ammorbidente sui piedi…”.

Già, ma la formazione? “Per due o tre ruoli deciderò tra oggi e domani. A Napoli abbiamo fatto bene sul piano tecnico sbagliando meno passaggi: i cambi in formazione fanno trovare sempre gente pronta e al meglio della condizione, su quell’undici hanno pesato anche le Nazionali. Bonaventura provato mediano? Italiano ha le idee molto chiare e la rosa ampia come la nostra. E come noi è dentro tre obiettivi in aprile: in Italia siamo rimaste in due…”