Gian Piero Gasperini non prende mai le partite sotto gamba, figurarsi quella domenicale con l’Udinese, nella sua condizione di pericolante (quintultima a più 3 sulla zona rossa) al pari (quasi…) della Spal che è stata l’ultima a fare lo sgambetto in campionato alla sua Atalanta: “Questa è la prima di 11 giornate da qui alla fine, quindi bisogna mantenere la concentrazione sull’obiettivo (il terzo posto a meno 4 dall’Inter, visto che la Roma quinta è a meno 6? NdR) e anche metterci la dovuta attenzione su campo”, spiega il tecnico di Grugliasco nel prepartita registrato sui canali ufficiali del club.

Perché avere paura delle Zebrette, già asfaltate all’andata al Gewiss Stadium col settebello dopo lo svantaggio iniziale di Okaka il 27 ottobre scorso? “Perché è più forte della classifica che ha attualmente, avendo perso di misura martedì in casa del Torino pur avendo fatto una grande prestazione. E perché noi dobbiamo essere bravi a non esaltarci nei momenti positivi come questo, alla ripresa stagionale, come a non deprimerci in caso di battute a vuoto – ragiona il Gasp -. Turnover? La mia squadra ha chiaro qual è l’obiettivo e le ultime due vittorie, le prime due consecutive alla ripresa, le hanno aggiunto ulteriore consapevolezza. Abbiamo i mezzi per centrarlo”.

Saltato a piè pari l’argomento più ostico, con Josip Ilicic in attesa di una maglia da titolare dopo aver saltato il Sassuolo e aver fatto da comprimario in corso d’opera con la Lazio, l’uomo in panchina si sofferma sulle due ottime prove proprio tra domenica scorsa e mercoledì: “Sono state ottime gare e vittorie importantissime, che ci hanno dato slancio nonostante prima della ripresa ci fossero incognite e incertezze, come per tutte le altre concorrenti. Abbiamo davanti comunque una sfida difficile, come sempre quando si gioca a Udine anche se non c’è il pubblico”.

Quanto ai più e ai meno della sua Atalanta, Gasperini evita ogni j’accuse sulla fase difensiva un po’ traballante soprattutto nella prima parte dei primi tempi: “Giocando ogni tre giorni ci si focalizza sull’avversario volta per volta, ci sono sempre aspetti da sistemare e situazioni da migliorare – chiude -.
Gli allenamenti non possono essere quelli di una settimana regolare: si gioca molto e ci si allena meno, quindi le partite sono il test migliore per correggere gli errori e confermare quanto di buono si sta facendo”.