ZingoniaIlicic e Gomez sono il Ronaldo e il Dybala o il Lukaku e il Lautaro dell’Atalanta: non è che per fare turnover lascio fuori entrambi compromettendo gli equilibri dell’attacco”. Il monito di Gian Piero Gasperini è come un idrante sul fuoco incrociato degli entusiasmi e del riposo forzato per i pezzi da novanta, con la sua squadra pronta a rituffarsi in campionato dopo il trionfo di San Siro a metà settimana: “Col Valencia è stata una festa che dobbiamo dimenticare, perché il Sassuolo, che ha attaccanti veloci e lo stesso modo di giocare propositivo, è un avversario di tutto rispetto che può mettersi di traverso ai nostri obiettivi”.

Il tecnico nerazzurro alla vigilia ha messo in guardia i suoi: “Qualche avvicendamento in formazione alla terza partita in otto giorni ci sarà, anche perché qualcuno merita chance dal primo minuto a prescindere. Ma abbiamo 6 punti di margine sul quinto posto e siamo solo alla sesta giornata di ritorno: non stravolgo la squadra”. Rispetto all’ottavo di andata in Champions League, insomma, solo lievi variazioni al copione con Castagne altro indiziato per una maglia: “Ci sono alcuni giocatori ancora affaticati, ma le energie spese in coppa sono soprattutto mentali. È stata una grande festa che ci ha storditi un pochino”.

In attacco, possibile spazio a Malinovsky e Muriel accanto a uno tra i due big citati in premessa: “Zapata magari è stato meno brillante di altre occasioni, ma è tornato solo a gennaio da tre mesi di stop. È in fase di crescita, come del resto Caldara, che dopo un buon inizio dal suo rientro a Bergamo ha pagato lo scotto all’adattamento e a un calo fisiologico. Ma Djimsiti ha recuperato dalla contusione alla coscia che gli impediva di calciare: stavolta non mancano alternative, stiamo tutti bene”, la precisazione del Gasp.