“Abbiamo giocato mercoledì ad Amsterdam e domenica con la Fiorentina, vincendole entrambe. Lunedì abbiamo pescato il Real Madrid agli ottavi, domani con la Juventus che capita al momento giusto”.

L’Atalanta ha la testa rivolta solo alla Juventus, alla sfida di domani pomeriggio all’Allianz Stadium.
Gian Piero Gasperini nella conferenza stampa della vigilia ha tagliato corto sul caso Gomez, che si sta allenando regolarmente con il resto della squadra.

“Da parte mia non cambia niente, se non ci sono altri problemi. Non posso parlare solo di lui, tutti i giocatori ci stanno mettendo tanto: ho la possibilità di scegliere e di far giocare questo o quello, devo solo fare le scelte. Tutto il resto non chiedetelo a me, ho già detto abbastanza”.

Il tecnico torinese deve fare ancora i conti con assenze e acciacchi che accorciano le alternative.

“Ilicic speriamo inizi ad allenarsi, fino a ieri è rimasto in disparte. Per Miranchuk, che è risultato negativo, è il primo allenamento. Pasalic non è disponibile”.

 

Dea che domani torna a Torino cinque mesi dopo il beffardo 2-2 dello scorso luglio, quando due rigori trasformati da Cristiano Ronaldo, il secondo al novantesimo, evitarono ai bianconeri di Sarri una sconfitta casalinga.

“Questa Juventus sarà diversa da quella dell’11 luglio, che era nel finale di campionato e alle soglie delle Final Eight di Champions. Questo è decisamente un altro momento: ho la sensazione che tutte le concorrenti si stiano mettendo a posto trovando continuità. La Juventus ha cambiato allenatore aggiungendo giocatori, mi piace il percorso di squadra con Pirlo. E’ cresciuta dall’inizio della stagione. Ha perso Pjanic ma ha Chiesa, Morata, Kulusevski, Arthur e McKennie. Forse era meglio incontrarla prima. E’ testa di serie in Champions e vale le pari grado in Europa”.

 

“Una partita importante per noi, per misurarci: negli anni siamo cresciuti, le prime partite a Torino – ha ricordato Gasperini – erano diverse dalle ultime. Un bel tema sul piatto: dobbiamo riuscire ad avere un atteggiamento positivo e giocarci la nostra partita. Servono un piano A e un piano B”.