Gian Piero Gasperini si presenta nella pancia dell’U-Power Stadium soddisfatto a metà: “Bene per il risultato e il reparto offensivo, su cui costruiamo le nostre fortune, ma ci ha agevolati averne fatti un paio nella prima metà nel primo tempo. Avevamo spazi per chiuderla prima”. Col Monza, due ordini di recriminazioni. Avanti, marsch: “L’ammonizione di Hien è proprio pesante da digerire, era difficile individuare un fallo sul tre a zero. Ce lo toglie per la partita fondamentale con la Roma, in un reparto in cui Kossounou non sta benissimo e dovrà essere ripensato. Odilon qualche acciacco ce l’ha, è stato fermo tre-quattro mesi, in fase di contrasto non è così disinvolto. Giocando migliora, non è certo infortunato”. E arriviamo al secondo, per l’allenatore dell’Atalanta, della serie contenti del tutto mai: “Ho la sensazione, entusiasmo dell’ambiente a parte per il traguardo, che a livello di entusiasmo e di tensione in squadra siamo uno scalino sotto la concorrenza. Mancano Roma, Genoa e Parma: la matematica la conosciamo, vorrei l’adrenalina giusta per un traguardo straordinario, tutt’altro che scontato”.

Il tecnico nerazzurro è raggiante solo se si concentra su quelli davanti: De Ketelaere è mancato tanto, come anche Lookman a livello di prestazioni nell’ultimo periodo. Il finale del girone d’andata, di loro due come di tutta la squadra, era stato straordinario. Poi è ovvio che sia impossibile mantenere sempre gli stessi ritmi e lo stesso rendimento. Che abbiano segnato e siano stati protagonisti è di buon auspicio, è lì in attacco che ci giochiamo tanto”.

Il Gasp ha comunque l’alibi della de bendata al contrario: “Hanno pesato gli infortuni di Scalvini, Kossounou e Kolasinac che ha un valore notevole per noi, ma difensivamente siamo sempre riusciti ad avere un buon equilibrio. In avanti, invece, abbiamo penato nella seconda metà di stagione nelle partite in casa in assenza di alternative forti”, sospira il mister. Che prosegue con la disamina di un match sulla carta scontato: “Carnesecchi è stato bravissimo tutto il campionato e anche oggi. Ma dovremmo sentire di più la qualificazione alla Champions che stiamo per raggiungere. Nel primo tempo non è che fossi così felice nonostante due gol molto belli. C’è stato un po’ di calo d’attenzione, mentre ci vuole il massimo della ferocia: la Roma viene da 18 risultati utili di fila e nel girone di ritorno ha viaggiato a media scudetto”

E il finale di campionato, in attesa di sedersi al tavolo con la dirigenza? “Adesso ogni partita può essere decisiva, a tre giornate alla fine, per raggiungere l’obiettivo. Certo, sono due partite che giochiamo in un’atmosfera particolare. Stanotte è successo qualcosa che non dovrebbe mai succedere nel calcio, settimana scorsa uguale. Ma sta a noi trovare l’entusiasmo. Ambiamo a giocare le ultime tre col vento in poppa e pretendo molto da tutti. Non è il momento delle classifiche o le pagelline, anche perché le mie sono diverse perché rivolte a quanto dobbiamo ottenere. Ancora non ci siamo”.

Voci dallo spogliatoio: Bellanova, CDK e Lookman

“Sapevamo l’importanza della partita, avevamo l’amaro in bocca per non aver preso già i tre punti col Lecce. Li abbiamo presi oggi, ma in spogliatoio ci siamo detti che finché la matematica non ce lo dice non siamo ancora in Champions. Abbiamo affrontato la partita con lo spirito giusto e siamo stati bravi a renderla facile”, puntualizza Raoul Bellanova. Con una punta di rammarico per la corsa scudetto abortita sul nascere: “Più che la partita con l’Inter, sono stati i tanti punti persi in casa in partite dominate senza riuscire a far gol o a segnarne abbastanza. Il rendimento in trasferta è il migliore di tutta la serie A”, rimarca l’esterno di Parabiago. Uno informatissimo anche in tema d’infermeria: Kossounou ha detto che sta bene, speriamo non sia nulla di grave perché c’è Hien squalificato. Io da braccetto con la Roma come a San Siro col Milan? Cercherò di dare il meglio”.

Raggiante ma concentrato sull’obiettivo, invece, il ritrovato Charles De Ketelaere. “Era da tempo che non facevo la differenza, dovevo dimostrare tanto e sono felice, sia per i due gol che per la vittoria. La qualificazione è più importante delle prestazioni individuali”, osserva il belga a DAZN. Anche da lui, rimpianti sullo sfondo per la lotta al titolo sbattuta contro la Beneamata poi rimontata dal Napoli: “Sì, è un peccato. Negli ultimi mesi a Bergamo abbiamo vinto poco. Un trend da invertire in casa con la Roma e a fine stagione col Parma”.

Infine, Ademola Lookman che non la metteva da un paio di mesi, precisamente in casa della Juve nel trionfo delle grandi illusioni di primato. “Farne quattro fuori casa è fondamentale, anche perché non eravamo contenti dell’uno a uno a Bergamo col Lecce. Charles è un giocatore di grande qualità: è importante che tutti tengano alto lo spirito”, le parole dell’attaccante nigeriano.