“Volevo far chiacchiere tra amici come negli altri anni, mi spiace aver dovuto saltare la Camminata Nerazzurra perché non stavo bene. In questi giorni ho letto delle cose folli. Nessuno ha convocato una conferenza stampa, nemmeno la società e io. Una grandissima disinformazione e basta”
Pomeriggio bergamasco per Gian Piero Gasperini, intervenuto alla Cittadella dello Sport di Bergamo, un premio dall’Accademia per lo Sport della Solidarietà di Bergamo, per i grandi risultati dell’Atalanta durante il periodo terribile del Covid, per aver regalato gioie ai bergamaschi in un momento difficile.
“Faccio quattro chiacchiere per rispetto dei tifosi. Più passano i giorni più mi rendo conto che la stagione si è chiusa con un poco di delusione. Però abbiamo fatto il record di punti del girone d’andata, Il record di vittorie in trasferta e abbiamo portato Bergamo in giro per l’Europa. Inviterei la stampa soprattutto locale ad andare un po’ più adagio, perché bisogna rispecchiare Bergamo e i suoi tifosi, che ci hanno tributato grandi onori alla fine del campionato”.
Quattro settimane di vacanza poi il 4 luglio il raduno.
“L’estate dell’Atalanta è tutta da costruire. Iniziamo il 4 luglio senza i nazionali che arriveranno tre giorni dopo con la preparazione, ci saranno tre giornate iniziali di campionato a mercato aperto e questa è un’anomalia”
Mercato alle porte, ma Gasp spiega: “La scelta sul ringiovanire la squadra o meno spetta alla società. Vedo tre strade: un potenziamento immediato tipo Zapata quando partì Petagna e poi Muriel, presi dal presidente e da Luca Percassi con due blitz; lo svecchiamento partendo da Scalvini e Koopmeiners che sono già qui; la terza è fare poco o niente e stare a guardare. Una decisione va presa, ci sono due direttori sportivi e una società. Chiedo la maggior chiarezza possibile, lo dobbiamo a noi stessi e alla gente. Bisogna decidere che strada prendere, non possiamo presentarci con obiettivi tipo tornare in Champions o no, quello è stato straordinario. Il momento più alto di tutti questi anni è stato il quarto di finale di Champions col PSG. Con la società dobbiamo definire gli obiettivi”.
Quindi un ragionamento più ad ampio spettro sul calcio di oggi.
“Non si deve ridurre tutto all’aspetto economico, ovvero basarci su quello che ricaviamo o meno dalla partecipazione alle competizioni Uefa. Quando arrivai sei anni fa dissi al presidente che avrei voluto sette od otto giocatori del vivaio perché volevo che il pubblico si identificasse con la squadra. Non avrei mai immaginato che saremmo arrivati così in alto: assurdo, adesso, parlare di fallimento perché Dopo tre anni non si va in Champions. Non si fa del bene all’Atalanta. Non possiamo competere con gli squadroni metropolitani sul piano dei numeri”, ha concluso Gasp.

Fabrizio Carcano