Zingonia“L’Empoli è un modello come società, perché riesce a competere da anni a buoni livelli in serie A, e come squadra, perché è fresca, giovane, frizzante e ha saputo battere anche l’Inter”. Alla vigilia dell’anticipo della ventisettesima giornata, Gian Piero Gasperini sembra voler mettere le mani avanti: “C’è Zapata sul filo, lo testiamo ma è in una situazione un po’ delicata: non ha alcun infortunio, solo che mercoledì non s’è allenato perché non ha buone sensazioni per via dei suoi infortuni ricorrenti. Ci conto, perché a Napoli ha fatto bene”, la premessa dell’allenatore dell’Atalanta.

GASPERINI, L’INFERMERIA  E LE MAGRE.  “Abbiamo fuori Koopmeiners, Djimsiti e Vorlicky, sperando di recuperarli dopo la pausa. Se invertiamo la rotta e creiamo una striscia positiva, i discorsi si riaprono – prosegue il tecnico, a commento della striscia negativa dei suoi -. Dobbiamo mettere in campo la voglia di stare lì, la sosta capita a proposito: meglio che ci sia, al rientro ci potremo giocare le nostre chances a pieno organico”.

GASPERINI E L’ATTACCO. A bocca asciutta da tre giornate, l’attacco nerazzurro è nel centro del mirino. Hojlund e Lookman sono in buona condizione, questi momenti più o meno favorevoli storicamente coinvolgono i grandi attaccanti. Con Muriel e Zapata fanno parte dello stesso reparto e della stessa squadra. Non esistono crisi individuali: se tutti eleviamo il livello, cresciamo – spiega ancora il Gasp -. Devo decidere se Luis giocherà titolare o meno: ha sempre partecipato al lavoro di squadra, io preferisco inserirlo a partite in corso. Per vincere serve una fase offensiva prolifica, è chiaro”.

GASPERINI E L’EMPOLI. Uno sguardo sull’ostacolo di turno è d’uopo: “Il campionato da gennaio in poi è diventato più duro ed equilibrato. Lo stesso Empoli è andato a vincere in casa dell’Inter, ha fatto 2-2 con Lazio e Torino. C’è bisogno di una vittoria per rilanciarci, ma una partita non basta. Ci troviamo di fronte una squadra che sa giocare a calcio. Anche con l’Udinese avevamo costruito parecchio. Ci sta che qualche giocatore che aveva fatto benissimo conosca una giornata o due meno positiva. Bisogna tornare a poter contare su soluzioni in uscita dalla panchina: i 5 cambi sono un aspetto determinante, finora sfruttato poco”.

GASPERINI E I PARAGONI. “L’Atalanta di gennaio era la vera Atalanta? Non direi, è quella di tutta la stagione, tra i suoi alti e bassi – obietta Gasperini, alludendo ai 22 gol in 7 partite nel primo mese del 2023 -. Penso sia questione di equilibrio della serie A: magari pensando a certi risultati eclatanti si fa fatica ad accettare che possiamo avere delle difficoltà, ma ogni avversario le determina. Vittorie e sconfitte fanno parte del periodo. O l’allenatore non capisce niente, oppure è il rendimento dei giocatori”

GASPERINI E LE COPPE. “Negli anni delle coppe siamo comunque arrivati terzi: quando le fai sei più forte. La prima volta che andammo in Champions la raggiungemmo facendo 24 punti degli ultimi 30? I confronti non sono possibili tra una stagione e l’altra – la chiosa -. Tutte le componenti sono troppo diverse. Noi dopo 26 giornate siamo comunque lì, sempre in alto. Non ne ricordo altre così, sempre nella parte alta della classifica. E cedo una squadra viva, non in difficoltà atletica e psicologica, convinta di giocarsi le gare”.

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