Gian Piero Gasperini riserva sempre sorprese. Dal venerdì all’Accademia dello Sport per la Solidarietà con quel “discuteremo insieme su mentalità, obiettivi e problematiche emerse quest’anno”, al gelo del post 2-3 col Parma al sipario del campionato: “La Champions non era e non è un obiettivo così scontato. Abbiamo messo in fila tutte le grandi tranne due. Io avevo pensato di poter alzare l’asticella, ma devo essere stato poco credibile. Secondo me più forte c’era solo l’Inter e comunque ce la siamo giocata fino a poche giornate dalle fine. Ma se gli obiettivi rimangono questi, non penso di poterli garantire. Quindi non credo siano condivisi”, le parole pesanti come pietre del tecnico dell’Atalanta.
“Sarà molto difficile ripetersi, un traguardo apparentemente normale come raggiungere la Champions credo sia davvero molto complicato. E’ su questo che dobbiamo confrontarci: se dobbiamo mantenerci su questi livelli, non credo di essere più capace di garantirlo, anche perché ho un’altra sensazione, che alcuni giocatori importanti vadano via”, la spiegazione immediata del Gasp al suo pessimismo realista. “Non so se abbassare l’asticella sarà accettato o meno, al di là dei contratti che sono l’ultima cosa a cui penso. C’è incertezza su chi ci sarà. Kolasinac è infortunato, Kossounou e Posch non sono dell’Atalanta, Scalvini rientrerà dopo tempo di inattività come Scamacca, alcuni titolari non è sicuro che restino. Basta essere chiari: gli obiettivi non sono scontati come appaiono”.
“Tre aggettivi per la stagione? Oltre le migliori aspettative. Anche se a un certo punto le aspettative erano diventate altissime, pensavamo di poterci giocare qualcosa di importante fino in fondo. Difficile, durissima, con grande carattere da parte dei giocatori. Straordinaria per merito loro”, aggiunge l’uomo in panchina. “Siamo emozionati perché sappiamo da tempo che perdiamo una grande persona di spogliatoio come Rafael Toloi. E’ stato l’esempio per la bravura in campo ma anche per l’appartenenza, è uno che fa proseliti. E’ l’ultimo mohicano rimasto dal mio primo anno qui insieme a Francesco Rossi”, il pensiero sul tema del veterano che lascia.
Poi ci sono anche i tifosi, che quasi quasi gli provocavano un mezzo coccolone. “Quel mezzo striscione ‘Gasperini vattene’ prima di esporre ‘a rinnovare il contratto’ non è stato un bello scherzo. Se te lo dice tanta gente, allora è il momento di fare le valigie davvero – ride l’interessato -. Il secondo tempo ha sciupato un po’ il clima di festa, ma la gente s’è divertita lo stesso. Con un po’ meno sfortuna, vedi infortunio di Scamacca e qualche altro, c’erano tutti gli elementi per andare molti vicini allo scudetto. 74 punti sono veramente tanti e abbiamo messo in fila Juventus, Roma, Bologna, Fiorentina, Lazio e Milan. No, l’obiettivo Champions non era scontato e non so se posso garantirlo ancora”.