Fabrizio Carcano

L’Atalanta non arriva al debutto in Champions con le gambe che tremano.

Il battesimo del fuoco a livello europeo è già avvenuto, da un pezzo, passando da grandi stadi come Lione, Dortmund, Copenaghen.

E da quella prima volta due anni fa contro l’Everton.

Parola di Gian Piero Gasperini che nella conferenza stampa della vigilia, nella pancia del Maksimir Stadion, ha tolto la pressione della prima volta ai suoi.

“Ci siamo meritati di arrivare qui. Siamo reduci da tre grandi stagioni in cui abbiamo sempre fatto bene. Giocare la Champions è un’emozione positiva, un’emozione che avvertiamo. Ma è qualcosa che ci siamo guadagnati sul campo, siamo felici di questa opportunità straordinaria e di potercela giocare”.

Rispetto massimo per la Dinamo Zagabria (“La Dinamo l’abbiamo vista giocare più volte, l’abbiamo studiata e la conosciamo come loro sicuramente conoscono noi, qui in Champions ci sono solo squadre forti, la affronteremo con le nostre caratteristiche senza snaturarci”).

Ma la Dea farà la sua partita senza farsi intimorire.

“È un girone di sei partite, questa gara è importante ma non decisiva e la qualificazione si decide nell’arco di sei partite. Partire bene è importante ma non determinante. Ci confronteremo con squadre che hanno vinto il titolo nei loro rispettivi campionati, squadre di grande città, ma proveremo a fare la nostra parte. Lo stadio sarà una bolgia? Domenica a Genova abbiamo vinto in uno stadio altrettanto caldo e siamo abituati da anni a giocare in stadi importanti”.