Qualificazione a un posto al sole nell’Olimpo continentale virtualmente strappata, o meglio indirizzata che più di così non si può, a cinque turni dalla fine e a meno sette da Inter e Napoli? Il primo commento di Gian Piero Gasperini ne riassume il carattere rinfocolando le speranze per il rinnovo verso il Decennale in nerazzurro: “La quinta Champions League a sette anni dalla prima sarebbe un risultato straordinario ed è l’obiettivo che mi sono posto, da raggiungere a ogni costo. La stagione è stata fantastica. E quando ho parlato di scudetto per dare un po’ più di spinta c’è qualcuno che deve avermi preso troppo sul serio…”.
“La vittoria è stata una vittoria dell’Atalanta e da Atalanta, di chi ha iniziato e dei cinque cambi. Ne servono di importanti. Fatico a trovare un giocatore che non abbia fatto bene – le parole in sala conferenza del tecnico nerazzurro a San Siro -. Ho sempre sottolineato l’importanza delle sostituzioni e dei giocatori che devono farsi trovare pronti, specialmente perché abbiamo sempre concorso su più fronti. Vincere in casa di un Milan che arrivava dal 4-0 di Udine con un assetto tattico nuovo non era facile e non è stato facile. Adesso, errori o no, bisogna fare i punti: venerdì c’è il Lecce, poi il Monza, quindi il Roma e il Parma in casa con la trasferta dal Genoa in mezzo. Le prossime due sono contro squadre della zona bassa della classifica, la stessa in cui abbiamo perso i punti”.
Il dopogara del Gasp ai microfoni
“La cosa più importante è raggiungere la Champions quinta volta. 19 vittorie in campionato e aver sfiorato gli ottavi diretti in Champions significa aver fatto una stagione straordinaria: ogni tanto abbiamo inciampato, il ritardo dal duo di testa con qualche rammarico è stato per gli scontri diretti persi in casa nel girone di ritorno. Ma non siamo mai scesi dal terzo posto.
Un’annata incredibile. La Champions la quinta volta in sette anni per l’Atalanta è un traguardo straordinario e per Bergamo è fondamentale. Rammarico per il treno scudetto perso? Non scherziamo, quando parlavo di lottare per lo scudetto per dare più spinta qualcuno m’ha preso troppo sul serio. Per me è un grande successo qualificarci vista la forza e le rose delle squadre che ci siamo messe ancora dietro.
Il gol è stato bello e determinante, frutto dell’inserimento dell’esterno e del centrocampista. Il tempo per farne nel primo tempo non l’avevamo avuto, anche perché non s’erano ancora aperti spazi come nel secondo.
Ci sono tante squadre coinvolte in pochissimi punti. Aver vinto a San Siro dopo aver battuto il Bologna è una svolta incredibile: c’è la concentrazione di tutti per arrivare al traguardo
Il rinnovo e le mie parole? A dribblare ho imparato da Lookman…
Kossounou è rientrato stasera dopo un infortunio che l’ha tenuto fuori quasi quattro mesi. In settimana aveva qualche difficoltà a calciare bene e a scattare, quindi ho adattato Bellanova. Ma Odilon anche se non poteva tenere novanta minuti ha fatto molto bene. La perdita di Kolasinac è pensatissima: oltre a essere molto forte, interpreta benissimo anticipi e inserimenti in campo. Sulla fascia contro Leao e contro Theo ho pensato che Raoul fosse l’uomo giusto e non mi sono sbagliato. Rimesso in fascia ha fatto anche l’assist decisivo”.
Marten de Roon
“Non pensavamo troppo al Bologna tornato sotto di un punto dopo aver battuto l’Inter, anche perché avevamo la nostra partita da fare. Abbiamo fatto un gran primo tempo mancando solo le occasioni da gol, per farne uno davvero grande sfiorandone un altro paio nella ripresa.
Dovevamo fare la nostra partita come sempre, giocando con la mentalità che ci contraddistingue. Scendere in campo con questi ragazzi è una vera gioia. Ora bisogna chiudere quanto prima il discorso con la qualificazione alla Champions League”
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Ederson
“Cerco di difendere bene e anche di arrivare in zona gol. Quando ne ho l’opportunità, devo segnare: stavolta era solo da spingere dentro.
Marten, come ho detto tante altre volte, mi ha sempre aiutato e continua ad aiutarmi tantissimo, lui corre e fa tanti recuperi come me che sono più giovane. Lui è qui da tanti anni, ha una sicurezza in campo che è incredibile. Mi ha aiutato a inserirmi in questa squadra rendendo il compito più facile non solo a me”
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