Gennaro Ivan Gattuso esordisce da commissario tecnico dell’Italia parlando subito di un ex di lusso (ora all’Al-Qasdiah) dell’Atalanta, la proprietaria dello stadio di Bergamo, teatro venerdì sera della partita di qualificazioni mondiali contro l’Estonia che vuole essere la prima tappa della rimonta al primato della Norvegia nel Gruppo I: “Difende in otto dietro la linea della palla che quindi bisogna far girare, dietro da quattro diventa a cinque, negli ultimi 25-30 metri se non la pressi è pericolosa. Retegui? L’ho visto in voglia. Possiamo discutere se in Arabia ci sia l’atmosfera perfetta o meno per giocare a calcio, ma ci sono andati molti europei, è un campionato competitivo. E lui s’è presentato in condizioni perfette. Lui o Kean, mediana a due o tridente? Non sono cose per voi giornalisti, saranno cose che toglieranno il sonno a me”. Intanto i portacolori del calcio bergamasco sono rimasti in tre, Marco Carnesecchi, Raoul Bellanova e Daniel Maldini, perché Gianluca Scamacca è stato restituito a Zingonia causa problemi già denunciati da Ringhio al collaterale del ginocchio sinistro.
“Troppe responsabilità addosso per emozionarmi, soprattutto di notte. Emozioni ne proverò con l’inno, vedendo mamma e papà in tribuna, pensando a mio sorella. Casomai a non farmi dormire sono i pensieri su ciò che farò in campo. Sono grato a Gravina e Buffon per l’occasione.
Sono più orgoglioso di fare il ct, ma preparare le partite da giocatore era molto più semplice nonostante le pressioni.
Mi aspetto trasparenza, concetto che ho rimarcato alla prima conferenza a Coverciano, anche da parte della stampa. Le bugie hanno le gambe corte. Dalla stampa la curiosità è legittima, anche se la formazione che avete cercato di sbirciare non ve la posso dire.Chiesa e io ci siamo parlati. C’era la volontà di convocarlo, ma il ragazzo non era sicuro al cento per cento. Me l’ha fatto capire. Per le competizioni ufficiali serve gente carica e pronta. L’essere rimasto fuori dalla lista Champions del Liverpool non significa niente, sta a lui lavorare per farsi rimettere dentro.
I giocatori offensivi non sono sinonimo di gol. Ci vuole equilibrio: partite facile non ce ne sono, va rispettato l’avversario, l’Estonia ha una linea a quattro che diventa a cinque. Bisogna trovare la qualità del gioco senza essere frettolosi, senza smania. E bisogna saper soffrire, anche sul piano fisico: è la storia di noi italiani, la nostra identità.Non so quanti oratori abbiano chiuso, non so quanti ragazzini non giocano più per strada per ore, non so perché i genitori non si sentano sicuri, non so perché non ci siano le strutture adatte. Spesso i soldi non ci sono per le strutture di base. Così i talenti vengono a mancare, anche se abbiamo giocatori buoni.
La differenza la fa la testa, la squadra, la fame. Bisogna pensare con una testa sola: non va pensato che pezza ce la metta il compagno.
L’Estonia palleggia e costruisce dal basso anche con tantissima qualità chiamando in causa il portiere come giocatore di movimento, può arrivare negli ultimi 25-30 metri con grande qualità se non la pressi. In avanti giocano di rimessa, difendono con 8 giocatori dietro la linea della palla e bisogna farla girare. Ha un ct giovane e con buone idee.Condoglianze alla famiglia di Giorgio Armani e alle persone che hanno condiviso con lui il percorso del suo marchio verso la grandezza. Per me è òa perdita di un grande uomo, che amava lo stile, la classe e le belle cose dandoci lustro in tutto il mondo. L’ho conosciuto nel 2003-2004 quando era entrato nell’Olimpia Milano, ero insieme a Galliani. Non amava tantissimo il calcio ma lo sport sì, non so per quanto tempo ha vestito gli atleti olimpici. Era un personaggio incredibile di una classe immensa. Una grave perdita per tutto il Paese” (Gennaro Gattuso, ct dell’Italia).
“La pressione c’è sempre ed è giusto averne, ma niente di esagerato. Sappiamo in quale situazione siamo, abbiamo bisogno di vincere e fare una bella prestazione.
Se sapessimo il perché dell’ultima parte dell’ultima gestione di Mancini e Spalletti, avremmo già risolto tra di noi. Dobbiamo guardarci dentro, se è successo due volte abbiamo sbagliato anche noi come giocatori e persone. Il nuovo allenatore può darci una mano con la sua lunga esperienza sul campo nella Nazionale e nuovi stimoli.
Negli ultimi giorni abbiamo cercato di ritrovare quel gruppo compatto che con l’Europeo era stato in grado di fare grandi cose. Gattuso ha un calcio di possesso e verticale, in cui tutti dobbiamo pedalare.Ho giocato tutte le competizioni tranne il Mondiale con la Nazionale, voglio riportarla sul palcoscenico che merita. La gamba c’è, bisogna andare al massimo: in certe situazioni la soluzione è il lavoro, abbiamo grandi valori ma spesso fatichiamo a dimostrarlo.
Abbiamo studiato l’Estonia vedendone potenzialità e caratteristiche. Sarà una partita difficile che giocheremo per vincere.
Le partite sono tante, la stanchezza a fine stagione c’è ma non è una scusa, in in Norvegia dovevamo fare meglio” (Nicolò Barella).
Effe


giovedì 4 Settembre 2025
