Giacomo Ferrari è noto per l’irripetibile parabola dalla Seconda Categoria a casa sua, a Mornico al Serio, fino all’esordio in A ultratrentacinquenne in maglia Modena. “A Bergamo ho ricordi fantastici con l’Alzano Virescit fino alla serie B e l’AlbinoLeffe, la sento ancora casa mia. Anche se adesso casa si chiama Monopoli, dove ho la mia compagna, e faccio il vice allenatore all’Audace Cerignola. Giocare al Gewiss Stadium è un premio sia per l’Atalanta Under 23 che per i nostri, che stavolta meritavano proprio di vincere tra occasioni sottoporta, rigore sbagliato e incrocio dei pali”.

Un bergamasco rinato in Puglia dietro la riga tratteggiata dell’area tecnica, che però si commuove di fronte alla retrocessione del Caravaggio ai playout: “Ci ho giocato a fine carriera (2005-2009, NdR), in serie D. Se ci fosse bisogno di una mano e fossi libero da altri impegni…”. Ferrari, uno dei cognomi più diffusi nel Belpaese, ha il cuore diviso a metà, ma per l’altra metà palpita d’amore e passione: “Ormai sono sei anni da monopolese onorario, dapprima da vice di Scienza e poi di Pancaro, con l’avventura a Potenza in mezzo al fianco di Fabio Gallo. Mi trovo benissimo, è una realtà in cui si combatte contro piazze blasonate. Tornare nella mia terra mi libera sempre emozioni. Ma laggiù a un certo punto eravamo riusciti a sopravanzare d’un punto il quasi imbattibile Avellino che poi ha vinto il girone C, col rammarico che dopo la nostra vittoria in casa della Cavese loro sono andati a Catania in scioltezza, a tre giornate dalla fine, a strappare il bottino pieno come se niente fosse. Peccato, era la quartultima giornata…”.

E la partita da anti nerazzurro? “Che gioia giocare e giocarcela qui. Un riconoscimento alla nostra grande stagione, ma abbiamo un mercoledì tra il nostro percorso e il proseguimento di un sogno. A Cerignola, che è una città di novantamila abitanti con uno stadio da settemilacinquecento, la gente ci spera, anzi ci crede. Non dovremmo farlo noi, che obiettivamente abbiamo fatto meglio della Seconda Squadra dell’Atalanta? L’annata è fisicamente molto probante per tutti, venivamo da due settimane senza partite ma abbiamo risposto alla grande. Giusto il gol c’è mancato”. E il rendez-vous, stavolta nella sua nuova casa, da pugliese onorario? “Datemi i nominativi di chi scende e vi faccio trovare l’accredito pronto”. In poche parole, ecco perché uno che in carriera da attaccante ha segnato centinaia di gol continua a farne anche da mister. Perché è bergamasco e sportivo a tutto tondo, senza dimenticare da dove ha spiccato il salto verso il superprofessionismo.
Si.Fo.

“Nelle ultime due settimane abbiamo rifiatato un po’ dopo aver cercato di vincere il campionato. Siamo arrivati ai quarti interpretando la gara di andata con grande qualità.

Abbiamo lavorato questa settimana per prepararci a un avversario che ha segnato finora 78 gol. Il rammarico è per le occasioni davvero importanti non tramutate in gol. La prestazione è la base per preparare il ritorno, ma se vogliamo andare avanti dobbiamo essere consapevoli che sarà dura.

Sapevamo qual era la forza dell’Atalanta, abbiamo palleggiato e aperto i quinti, abbiamo alternato la palla lavorata sugli attaccanti per saltare il loro pressing cercando di allungarli. E’ stata una grande prestazione e dobbiamo prepararci nel poco tempo che rimane a mercoledì: siamo stati sfortunati in tutti gli episodi importanti che abbiamo creato. Vanno recuperate le energie per rifare lo stesso tipo di partita.
fuori casa abbiamo vinto undici partite e in casa altrettante, siamo una squadra che cerca sempre i tre punti. Non si possono fare calcoli, sono partite da dentro o fuori. Siamo oltre fine campionato, dobbiamo cercare

Il fattore campo? Ci aspettiamo uno stadio pieno che ci spinga con grande entusiasmo. Ma siamo avvezzi a giocare in piazze e stadi importanti: giocare a Bergamo in uno stadio straordinario, anche se quel che conta è quello che fai in campo, è stata una grande esperienza. L’Atalanta ha trovato chiuse le sue solite linee di gioco, siamo stati bravi senza e con la palla” (Giuseppe Raffaele, allenatore dell’Audace Cerignola).