In attesa che le indiscrezioni sulla ripartenza del campionato di Eccellenza acquisiscano i crismi dell’ufficialità, abbiamo analizzato  il momento della seconda categoria dilettantistica per ordine d’importanza con il presidente del Valcalepio Gianfranco Lochis, da subito grande sostenitore del progetto finalizzato alla ripresa del calcio giocato: “Siamo contenti che si stiano definendo le modalità di ripresa del campionato. A prescindere dalle soluzioni, dai format e dai protocolli necessari, noi ci siamo e ci faremo trovare pronti per affrontare i prossimi mesi in cui ci giochiamo, di fatto, una stagione intera. Per quanto concerne la Lombardia si è orientati per completare i recuperi delle gare rinviate verso fine marzo, in modo da poter poi ripartire a pieno regime da aprile”. Rimane da capire con quale format verrà strutturato un campionato che, per forza di cose, va condensato in una manciata di mesi. A tal proposito è interessante e allo stesso tempo suggestivo, lo scenario idealizzato dal massimo dirigente del club: “Credo che le possibilità siano due. Completare i tornei disputando solo il girone d’andata, oppure attuare una misura differente che mi affascina parecchio: ridefinire i gironi, riunendo in un unico campionato tutte le squadre che si sono mostrate favorevoli alla ripartenza e che, come noi, torneranno in campo con obiettivi di vertice. Questa scelta permetterebbe anche di tutelare quelle società che per motivi economici e di sostenibilità sono contrarie alla ripresa e che hanno lasciato liberi dei calciatori. Con il blocco praticamente certo delle retrocessioni, questi club scenderebbero in campo praticamente senza obiettivi con la certezza di non perdere la categoria a prescindere dai risultati. E’ vero che il calcio si fonda sul principio della lealtà sportiva dove, chi va in campo, è chiamato a onorare al meglio l’impegno, ma credo che se si dovessero mantenere le attuali composizioni dei gironi, si rischierebbe di assistere ad un campionato quantomeno “alterato””. A tenere banco c’è anche la questione tamponi e protocolli sanitari annessi. Il clou della partita si gioca proprio qui: “Se da un lato c’è felicità per il ritorno in campo, dall’altro lato c’è anche preoccupazione sulle procedure che serviranno. Siamo disponibili ad accettare un protocollo sulla falsariga di quello della Serie D, ma premiamo per capire in che termini verremo sorretti e aiutati dalla Regione Lombardia”.

Mentre ai vertici del piano lombardo si affinano le operazioni, il Valcalepio da circa una settimana ha ritrovato contatto con il campo: “Abbiamo ripreso con delle sedute atletiche a fare da preambolo ad una preparazione nuova di zecca che tutte le squadre saranno chiamate ad affrontare. Abbiamo adottato tutte le procedure del caso e nelle prossime settimane andremo ad aumentare progressivamente i carichi di lavoro. Il target è quello di arrivare in piena forma verso marzo-aprile. Gli obiettivi? Siamo partiti con una rosa importante e, di conseguenza, ci poniamo obiettivi importanti. Alcuni nostri giocatori hanno ricevuto proposte allettanti dalla Serie D ma la bontà del nostro progetto ha convinto questi ragazzi a rimanere e quindi siamo davvero contenti di aver confermato tutta la rosa. Giocheremo per vincere”.

La chiosa finale è sulla querelle Tavecchio-Pasquali, con un commento sull’inammissibilità del ricorso presentato dal secondo: “Non so se la questione sia chiusa qui o se ci saranno altri sviluppi. Posso confermare che ci sono stati problemi con le votazioni a distanza nel giorno delle elezioni. Noi come società Valcalepio abbiamo votato senza intoppi. Non so dire se senza queste problematiche l’esito della votazione sarebbe stata diverso, ma posso solo dire che in entrambi i candidati ho riscontrato personalità di estrema competenza. La passione di Pasquali da un lato, la professionalità di Tavecchio dall’altro. Ho visto solo lati positivi di due persone che vogliono fare il bene del nostro calcio”. A seguire, i pensieri dell’allenatore Alessio Delpiano: “Sono contento che ci venga data la possibilità di tornare a fare ciò che amiamo. Stiamo vivendo una condizione anomala e ci manca tantissimo la nostra quotidianità: lavorare in settimana durante gli allenamenti in funzione della domenica, dove si vivono situazioni e soprattutto emozioni che desideriamo riassaporare il più presto possibile. Settimana scorsa abbiamo mosso ufficialmente i primi passi, ritrovandoci al campo per la prima sessione atletica di quella che dovrà essere poi una vera e propria preparazione, dato che si viene da uno stop molto lungo che ha vanificato tutto il lavoro atletico fatto in estate”.

Michael Di Chiaro