Lei è una che non molla mai, sul campo e fuori dal campo. E lo ha dimostrato anche questa volta quando a chiamarla in causa non è stata una semplice sfida di pallone, la sua specialità, ma si è trovata come avversario un nemico ben più ostico, subdolo, infido, capace di nascondersi come nessuno sa fare. Sfugge al controllo, dribbla tutti gli avversari e cerca di vincere la sua partita. Solo che, questa volta, in palio c’è la salute di tutti. E anche Giorgia Spinelli, stella del calcio femminile e bergamasca doc, non è riuscita a sfuggire al Covid. Al contrario, ha dovuto indossare ancora una volta la sua maglia e ora sta cercando di giocarsela al meglio. Conscia della terribile situazione che stavano affrontando la sua famiglia e la sua terra, ha deciso di rientrare in Italia e di raggiungere casa sua. Subito la situazione che si è trovata di fronte le è sembrata tanto surreale quanto angosciante, come descritto nella testimonianza mandata a LFootball: “Arrivata in Italia mi sono accorta sin da subito che il mio paese stava cambiando, ho visto negli occhi della gente la paura di poter contrarre questo maledetto virus. La paura di perdere un caro e di non poterlo nemmeno salutare e soprattutto la preoccupazione di non essere all’altezza della situazione! Siamo tutti sulla stessa barca come si dice e tutti insieme dobbiamo uscirne”. E, come se non bastasse, la stessa paura che ha visto stampata in faccia alla gente, si è ritrovata a viverla lei qualche giorno più tardi, dopo aver accusato i primi malori, confermati poi dal suo medico. “Il 23 marzo ho iniziato a non star bene e fin da subito mi sono accorta che non si trattava di una semplice influenza. Mi sono messa in contatto diretto con il mio medico di base e con la dottoressa della mia squadra in Francia. Purtroppo mi hanno confermato che avevo tutti i sintomi del coronavirus. Non volevo crederci, ero a pezzi! Come se mi fosse crollato il mondo addosso! Attimi di paura perché alla fine non si è mai pronti”. Giorni passati in isolamento, lontano dagli affetti per evitare il contagio, perché è proprio in quei momenti che, paradossalmente, ti preoccupi di più della salute di chi hai a fianco, delle persone a cui vuoi bene, più che della tua. Pensi solo a salvaguardarli, a proteggerli e speri e preghi Dio che a loro non capiti, che il virus non li contagi. “Passano i giorni e la situazione iniziava a peggiorare, iniziavo ad avere il respiro affannoso, più del solito. Mi è venuta la febbre, la tosse, inizio a perdere gusto e olfatto, non avevo nemmeno la forza di stare in piedi. Una situazione davvero surreale soprattutto per un’atleta. Rinchiusa nella mia camera ho iniziato a combattere contro il Covid-19. Fortunatamente i medicinali iniziano a farmi effetto e con il passare dei giorni inizio a stare meglio ma con alti e bassi”. In questo momento, per Giorgia, il peggio sembra essere passato, il periodo più buio sembra essere alle spalle: è all’undicesimo giorno di malattia e la situazione è molto migliorata dall’inizio del contagio. Ma negli occhi la stella del nostro calcio ha ancora la paura letta sul volto delle persone, l’immagine straziante dei furgonati dei militari che portano via i feretri dalla città. Non sarà facile superare tutto questo. Ma la partita è da vincere, non si molla. Non si molla mai. Per questo lei che è giovane e forte va avanti, lo fa per se stessa e per tutti e ai bergamaschi rivolge un pensiero speciale: “Per questo vi dico state a casa e rispettate le regole perché potete essere giovani, forti, allenati, ma non ci sono scuse davanti a questo mostro! Soprattutto fatelo per tutte le persone che lottano ogni giorno nelle strutture sanitarie per salvare le nostre vite, sono loro i veri eroi in questo periodo. Mi auguro che tutto questo possa finire il prima possibile e presto potremmo tornare ad abbracciarci, a fare quello che più amiamo. Anche se tutto non sarà più come prima! Ci servirà da lezione questa situazione, impareremo ad apprezzare le piccole cose, i piccoli gesti e a non dare tutto per scontato”.