AlbinoLeffe – Renate 1-0 (0-0)
ALBINOLEFFE (3-5-2): Savini 6; Cerini 6, Mondonico 6,5, Canestrelli 6,5; Gusu 6,5, Nichetti 6,5 (27′ st Gelli 6), Genevier 6,5, Giorgione (cap.) 7,5 (45′ st Galeandro sv), Tomaselli 7 (27′ st Petrungaro 6); Cori 6, Manconi 6,5 (38′ st Gabbianelli sv). A disp.: 1 Brevi, 31 Caruso (p), 3 Berbenni, 14 Maffi, 18 Piccoli, 19 Ravasio, 27 Miculi, 29 Ghezzi. All.: Marco Zaffaroni 7.
RENATE (3-4-2-1): Gemello 6; Silva 6,5 (42′ st Fischetti sv), Damonte 6, Possenti 6 (25′ st Ranieri 6,5); Lakti 5,5 (17′ st Santovito 5,5), Rada 6, Kabashi 6,5, Anghileri (cap.) 6,5; G. Giovinco 6 (26′ st Marano 6), Galuppini 6 (17′ st De Sena 6,5); Maistrello 5,5. A disp.: 22 Bagheria, 2 Merletti, 23 Confalonieri. All.: Aimo Diana 5,5.
Arbitro: Cavaliere di Paola 6,5 (Cavallina di Parma, Pascali di Bologna; IV Longo di Cuneo).
RETE: 10′ st Giorgione (A).
Note: ammonito Possenti per gioco scorretto. Tiri totali 10-11, nello specchio 2-2, respinti 4-1, parati 1-2, legni 0-1. Corner 2-3, recupero 0′ e 4′.

Gorgonzola (Milano) – Carmine Giorgione prenda la mira e la sblocca che nemmeno Del Piero, l’AlbinoLeffe conquista il primo successo in campionato alla sesta giornata. Un’impresa, perché fin qui s’era segnato solo dal dischetto (Manconi a Crema, Cori contro la Juventus Under 23) e soprattutto perché il nemico, il Renate, alla vigilia era la capolista del girone A di serie C portandosi in dote il poker di bottini pieni di fila. I punti in classifica sono 5, la strada verso posizioni più tranquille è appena stata imboccata.
Un derby lombardo vivace, anche se per il primo tiro nello specchio bisogna scollinare la mezzora col futuro match winner a calciare in bocca a Gemello il sinistro dal limite sfruttando la seconda palla generata dalla respinta della difesa sul lavorìo carsico dall’out di Gusu. Non che in precedenza il taccuino fosse pieno di cronaca come un cabaret di bignè. Le Pantere non graffiano con Maistrello in rovesciata (3′) su iniziativa dell’ex Anghileri, Giuseppe Giovinco in diagonale (7′), ma rischiano di farlo col tiro-cross mancino di Galuppini (28′) che colpisce la parte alta del montante. Poco prima della mezza chance di casa, ecco Kabashi sferrare il radente a lato su appoggio proprio del laterale con la fascia al braccio, mentre a dieci dalla pausa Nichetti prende l’ascensore da corner incocciando nel muro ospite. Di qua si registrano pure un tiro dalla lunga rimpallato del sannita (11′), oggi evidentemente aduso al piede “debole”, e il mancato aggancio di testa di Gusu (19′) nel gioco da quinto a quinto con Tomaselli. A tre dal tè caldo Damonte svetta sulla punizione dell’autore della traversa, ma Savini blocca in volo plastico.
La ripresa richiederebbe l’accelerata per schiodare lo score e di nuovo la mezzala beneventana trova l’ostacolo insormontabile dell’avversario che lo chiude, al 2′: Manconi lo assiste, Silva a corpo morto; a cronometro raddoppiato, Rada stoppa allo stesso modo la stessa seconda punta e il più attivo dei blucelesti sferra il lungolinea di rimbalzo senza incrociarlo e indirizzarlo al di qua del primo palo. Tre giri di lancetta più tardi e la quarta respinta brianzola, seconda personale di Silva, su Cori, servito dal rumeno a destra, sembra lasciar presagire l’assedio a Fort Alamo. Manca pochino al rompighiaccio: rovesciamento di fronte repentino, Tomaselli lavora bene per Giorgione che da non troppo lungi dall’area se la sposta sul destro per il colpo del campione a giro sotto l’incrocio opposto. Sullo slancio ci prova Manconi (13′) al volo sul rinvio corto in gioco aereo di Damonte dopo la punizione lunga di Genevier; di là Mondonico ferma l’incursione di Kabashi e Anghileri di seconda non punisce il disimpegno non proprio perfetto di Cerini (16′).
Il pendolino dal volto noto cambia corsia alla prima girandola di cambi, anche se la tattica incide meno dell’imprecisione, vedi sinistraccio da fuori di Kabashi largo e alle stelle dietro invito della new entry (atalantina) Ranieri. Il trevigliese pesca De Sena che sbatte contro il portiere dei bergamaschi ma è in offside, più pericolosa la conclusione strozzata del medesimo, un rigore in movimento sporcatogli da Gelli (33′) su palla del solito noto. Al 36′ sempre la punta entrata di fresco ha due terzi di retroguardia a contrarlo sullo scambio col centravanti, mentre l’ultimo conato altrui è di Kabashi da fuori, sull’esterno della rete e comunque vanificato dal fuorigioco di Damonte sulle grandi manovre di Marano. Allo scadere Gelli si divora il bis in duetto con Cori. Per i seriani, adesso, tre domeniche di fila: a Grosseto (ore 15), con la Pistoiese (17.30) e a Lucca (15). S.F.