Sassuolo – Atalanta 1-4 (0-4)
SASSUOLO (4-3-3): Consigli 6; Toljan 4,5, Chiricheş 4,5, Ferrari 5,5, Peluso 5 (1′ st Tripaldelli 6); Duncan 5,5 (37′ st Magnanelli sv), Obiang 5,5, Bourabia 5 (1′ st Traore 6); Berardi 6, Defrel 6, Boga 5,5. A disp.: 56 Pegolo, 19 Romagna, 2 Marlon, 17 Müldür, 77 Kyriakopoulos, 36 Mazzitelli, 73 Locatelli, 9 Caputo, 18 Raspadori. All.: De Zerbi 5.
ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Djimsiti, Masiello; Hateboer, Freuler, Pasalic, Gosens (16′ st Arana); Gomez (27′ st Malinovskyi); Ilicic, Zapata (30′ st Barrow). A disp.: 31 Rossi, 95 Gollini, 4 Kjaer, 6 Palomino, 41 Ibañez, 21 Castagne, 15 De Roon. All.: Gasperini.
Arbitro: Valeri di Roma-2 6 (Del Giovane di Albano Laziale, Martani di Latina; IV Aureliano di Bologna. VAR Mariani di Aprilia, AVAR Valeriani di Ravenna).
RETI: 6′ pt Gomez (A), 13′ pt Gosens (A), 29′ pt Gomez (A), 35′ pt Zapata (A), 17′ st Defrel (S).
Note: spettatori 10 mila circa di cui 7.961 abbonati e 1.000 atalantini circa. Ammoniti Berardi per simulazione, Ferrari, Toloi e Malinovskyi per gioco scorretto. Occasioni 9-10, nello specchio 7-7. Var: 4. Corner 7-3, recupero 2′ e 4′.

Reggio nell’Emilia – Poker sporco in trasferta (12 punti sui 13 totali, terzo posto) e testa a fra tre giorni. Coi Tre Tenori davanti di cui due a segno – e un duplice Papu che si sblocca, strepitoso – e Sportiello (assente dal 20 dicembre 2016, contro l’Empoli) a sorpresa in un turnover mirato, l’Atalanta ospite del Sassuolo dei volti noti (Consigli, Peluso, l’ex del vivaio Locatelli) provoca la febbre del sabato sera ai padroni di casa preparandosi al meglio alla partita di Champions League di martedì prossimo a San Siro con lo Shakhtar.
107 secondi e sulla rimessa di Gosens è il futuro rompighiaccio Gomez ad andare vicino al bersaglio, inserendosi sulla sponda di petto di Ilicic. Chiricheş gliela devia in angolo, ma al 6′ non può nulla sulla volata da poco oltre il centrocampo del Papu che prende d’infilata Berardi, Toljan e proprio il rumeno per toccare di punta sotto la traversa. All’11’ Berardi serve Boga che allarga il triangolo a Duncan, ma da più di 20 metri la sua non può essere più che una telefonata. Il raddoppio è un 13 cronometrico calato da Gosens, a rimorchio, di destro e ancora a fil di montante: Ilicic accompagna l’azione virata a destra sull’asse Freuler-Toloi-Hateboer, Zapata fa il blocco su Toljan e l’esterno esplode la botta davanti all’area piccola, secondo successo personale dopo Ferrara. Doppia chances Pasalic-Duvan al 23′, quando il primo aggira Duncan scagliando la botta addosso a Ferrari e il colombiano spara alto di poco. Due giri di lancetta e il centravanti non approfitta del liscio di Chiricheş sullo scavetto in rifinitura dell’argentino: troppa fretta di tirare, Consigli si distende. Giochi virtualmente chiusi dal doppiettista della serata al 29′: Pasalic la offre a Zapata, tocco di piatto e inserimento del bonaerense con tris a pelo d’erba. Al 31′ contatto sospetto Masiello-Berardi, col capitano locale a sbattere contro Djimsiti facendosi anche male: per Valeri è simulazione.
A dodici dalla pausa il cafetero (quota 5, Berardi raggiunto in classifica marcatori) fa poker di testa correggendo il traversone di Hateboer. Berardi non vuole ammainare bandiera: al 39′, al culmine di uno schema da punizione, calcia alto, nemmeno un minuto e impegna Sportiello dalla lunga. La ripresa è un pro forma, anche se i De Zerbi-boys si concedono più slanci, con Traore che al 6′ costringe all’uscita Sportiello sul dai e vai con Defrel e soprattutto il capitano che al 14′ converge da destra costringendo al tuffo l’attento estremo bergamasco. Tra 7′ e 9′ Ilicic sbatte contro Consigli in uscita sull’imbeccata del numero 10 e quindi contro Obiang, mentre al 17′ Defrel (il Var, quarto intervento in tutto, conferma la posizione regolare) esplode il gol della bandiera a fil di struttura orizzontale della porta dopo aver ricevuto il filtrante di Duncan, che al 20′ allarga a giro di un amen. I nerazzurri si abbassano all’accesso e al fratello d’arte (maggiore, del 2002 atalantino Amad, della Primavera) Traore al 22′ manca solo l’angolazione. Gasperini si cautela facendo rifiatare Gosens, Gomez e Zapata a favore di Arana, Malinovskyi (possibile punto fermo nel 3-4-2-1 anti ucraini il 1° ottobre: Duvan punta unica?) e Barrow. Non è finita, almeno sul piano delle occasioni. Al 34′ botta violenta di Berardi (sugli sviluppi del settimo tiro dalla bandierina) che Sportiello intercetta confermandosi in forma smagliante; cinquina cronometrica e Consigli salva su Hateboer, pronto a tirare da posizione defilatissima dopo una percussione imperfetta di Arana respinta male dalla difesa. A 5′ dal 90′ Barrow fa bene la serpentina ma calcia sui guantoni dell’ex; prima del recupero Traore schiaccia il sinistro. Solo nel 2000-2001 un avvio migliore in sei giornate: 14 della Dea di Giovanni Vavassori e del bomber di allora Nicola Ventola.
Effe