Gorle – Da capitano a presidente per salvare dalla chiusura la società in cui milita sin dai suoi primi calci. Questa la singolare avventura di Andrea Guariglia, moderno protagonista di una di quelle belle storie che ormai così di rado abbiamo il piacere di incontrare su un rettangolo verde. Raccontarla per me è un piacere. Tutto ha inizio qualche mese fa, ovvero quando, sulla scia di un copione tristemente noto negli ultimi anni, il presidente Giovanni Cattaneo decide di dare le dimissioni dal suo Gorle. Dopo trentasette anni di attività calcistica, così, la società biancazzurra intravede la sua fine. Ma Guariglia, protagonista due anni fa assieme allo zoccolo duro della squadra di quella promozione in Prima Categoria che al paese mancava da trentatré anni, non ci sta e con l’amico e compagno di squadra Nicola Gamba decide di prendere il mano la situazione. Nel giro di quindici giorni la decisione è presa e attuata: il primo (28 anni) sarà presidente, il secondo (appena 21) il suo vice e la società andrà avanti come ha sempre fatto. Con l’imprescindibile aiuto di Mario Maccabelli, storico fondatore del club, e col prezioso lavoro degli infaticabili consiglieri Giorgio Galizzi, Danilo Clementi e Massimo Pighizzini, ecco l’esemplare, nuovo volto della Prima Squadra che i due ragazzi hanno il piacere di presentare al microcosmo del nostro calcio dilettanti: un organico composto da un saldo gruppo di amici e una squadra dirigenziale, a vocazione quasi famigliare, unita nel coadiuvarlo. Il tutto all’insegna del ridimensionamento e della passione. Soprattutto della passione. Ma non è tutto. Basta un veloce sguardo alla rosa per capire che nemmeno alla voce qualità si scherza. Tra i pali, ad esempio, troviamo un certo Marco Pesenti, in arrivo da La Torre. Insomma, uno che le categorie le ha fatte eccome. Assieme a lui dall’esterno sposano il progetto giocatori per ogni reparto: sempre da La Torre arriva il ’92 Giambellini, centrocampista di razza, dal San Paolo d’Argon il difensore Dario Belotti, che sarà affiancato da Ruggeri, Volpi e Zenoni dal Selvino, Bagnatica e Vertovese rispettivamente. In avanti il giovane Roberto Radaelli, ex Antoniana, affiancherà il prolifico bomber Nicola Guariglia, stella indiscussa del firmamento gorlese. Assieme al direttore sportivo Carlo Cavalieri, che dal Ranica cambia politica e decide di credere nel progetto di Guariglia, è il centrocampista Nicola Balini a compiere i pochi chilometri che separano i due comuni. Suo compagno di reparto sarà Lorenzo Cimino, altro centrocampista in entrata dalla Fiorente Colognola. Lunga la lista dei blindatissimi: coloro i quali, protagonisti nelle scorse due stagioni di altrettante, tranquillissime salvezze, hanno deciso di rimanere. Cinque, infine, le promesse dal settore giovanile, che rispondono ai nomi di Matteo Carminati, Alberto Locatelli, Daniele Musitelli, Simone Ravasio e David Lukaj. Una ventata di novità anche dalla panchina: l’amalgama degli ingredienti, infatti, sarà affidata a mister Stefano Ardit, lo scorso anno alla guida degli Allievi e dall’entrante stagione mister della Prima Squadra, proprio come aveva voluto l’uscente presidente Cattaneo. Insomma, a questo Gorle, che a differenza di molte altre squadre evita quei proclami di inizio stagione che di certo, alla luce dello spessore della rosa, stretti non gli starebbero, non manca davvero niente. E per noi, quest’anno, stare a vedere sarà solo un piacere.

Alessandra Donadoni

(Il servizio completo con le foto e le interviste ai protagonisti sul numero di Bergamo & Sport in edicola lunedì 29 luglio)