Domani sera Robin Gosens tornerà titolare in Champions League dopo aver saltato la gara d’andata contro il Liverpool per l’infortunio al polpaccio. Serata particolare per il 26enne tedesco, reduce da un 2020 strepitoso, in cui la sua carriera è svoltata, catapultandolo fino alla nazionale tedesca.

Serata particolare anche di ricordi e ricorsi. Tre anni fa, era il 23 novembre del 2017, l’allora 23enne numero 8 dell’Atalanta era un panchinaro, anche se aveva già giocato una manciata di partite convincenti in campionato a causa delle defezioni di un discontinuo Spinazzola. Quella sera al Goodison Park contro l’Everton era in panchina, in un momento di scarse prospettive di utilizzo che si sarebbe protratto fino alla primavera.

Gasperini lo inserì e il tedesco piazzò la rete del 3-1, nel finale, prima della doppietta di Cornelius sulle macerie dei Toffies. La sua prima rete assoluta in nerazzurro, ovviamente la prima a livello continentale.  Adesso, l’altra sponda della Mersey: “E’ una delle sfide più belle che si possano affrontare come giocatore. Secondo me abbiamo imparato tanto dalla partita a casa nostra. L’abbiamo analizzata: giochiamo contro una delle squadre più forti del momento. All’andata la squadra era troppo lunga. Sabato sono rientrato bene, senza alcun dolore, per tutta la partita. Abbiamo una grande voglia di scendere in campo”, ha spiegato l’esterno renano nella conferenza stampa da remoto da Anfield Road. 

Di là, un ostacolo di meno: “Davvero un peccato non potermi trovare di fronte Alexander-Arnold, uno dei terzini destri migliori in circolazione. Sappiamo bene quant’è importante lo sviluppo dell’azione dalle corsie per il nostro tipo di gioco. Con lo Spezia il mio gol è stato annullato per una questione di centimetri (il fuorigioco di Zapata, NdR): spero di chiudere il cerchio mercoledì sera”.
Fab.Car.