Un 2000 che se ne va e una società che pare non volerselo tenere per forza. “Grazie di tutto e in bocca al lupo”. Questa, in sostanza, la formula usata dal sito ufficiale dell’Atalanta per salutare Ebrima Colley, già a disposizione dell’Hellas Verona dopo aver preso confidenza con la città di Romeo e Giulietta in occasione delle visite mediche e dei test al tampone di rito. Un saluto che assomiglia a un congedo, in chiusura di comunicato: “Nel ringraziare il giocatore per il contributo dato prima nel settore giovanile per la conquista di due Scudetti e una Supercoppa Primavera e poi in prima squadra, gli auguriamo il meglio per questa sua nuova esperienza professionale. In bocca al lupo Ebrima!”. La doppietta nei supplementari in semifinale al Torino e il matchball in finale con l’Inter a Parma del giugno 2019, in effetti, sono ricordi indelebili.

Tesserato a febbraio del 2017 dopo quasi un anno e mezzo di attesa, il nazionale del Gambia nativo di Serrekunda (1 febbraio 2000), il veloce e tecnico jolly offensivo nerazzurro ha fatto davvero furore nel vivaio, fino a sbucare 5 volte dalla panchina in campo nello scorso campionato in prima squadra. 31 gol in 55 partite con la maglia della Primavera di Massimo Brambilla, in due annate e mezza, non sono uno scherzo. E ora il destino del ragazzo può essere accostato a quello di Musa Barrow, anche se il Bologna per il connazionale del ’98 ha l’obbligo in scadenza il 30 giugno 2021: ai gialloblù veneti, per Colley, da Zingonia chiedono 1 milione di prestito oneroso e una dozzina per esercitare l’opzione. Troppi? Punto di non ritorno o rientro alla base fra 9 mesi?

Intanto, come previsto, Christian Capone (attaccante, ’99) torna al Pescara dopo la parentesi di Perugia: in riva all’Adriatico, già il biennio 2017-2019 dopo aver vinto titolo e supercoppa Under 17 nel 2016. Lo accompagna, per adesso, l’esterno Raoul Bellanova, classe 2000, una sola presenza il 14 luglio scorso col Brescia da cambio in corsa dopo essere stato prelevato a gennaio dal Bordeaux.