Alessandria – AlbinoLeffe 0-1 (0-1)
ALESSANDRIA (3-5-2): Spurio 7; Ciancio (cap.) 6,5, Rota 6,5 (44′ st Mangni sv), Gega 6; Pellegrini 5,5 (13′ st Femia 6,5), Soler 6, Sepe 6,5 (13′ st Nichetti 6,5), Mastalli 5,5 (34′ st Laukzemis sv), Rossi 6,5; Siafa 5, Samele 5,5 (1′ st Gazoul 6). A disp.: 1 Farroni, 22 Barmaz; 5 Cusumano, 14 Pellitteri, 16 Parrinello, 21 Nunzella, 26 Ndir, 31 Busatto, 32 Giubilato. All.: Marco Banchini 6.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Marietta 6; Borghini (cap.) 7, Milesi 7, Baroni 6,5 (37′ st Doumbia sv); Gusu 7, Munari 6, Brentan 6,5, Zanini 6,5 (37′ st Angeloni sv), Piccoli 6,5; Longo 6 (37′ st Agostinelli sv), Zoma 6 (29′ st Arrighini 6). A disp.: 1 Pratelli, 72 Moleri; 17 Toccafondi, 20 Muzio, 23 Saltarelli, 42 Allieri, 67 Ercolani. All.: Simone Arceci 6,5 (Giovanni Lopez squalificato).
Arbitro: Iacobellis di Pisa 6 (Rinaldi di Pisa, Leotta di Acireale; IV Niccolai di Pistoia).
RETE: 45′ pt Gusu (A).
Note: mezza sera uggiosa, spettatori 800 circa. Ammoniti Munari, Ciancio, Rota e Soler per gioco scorretto, Arrighini per ostacolo alla rimessa in gioco. Occasioni da gol 11-13, tiri totali 13-14, parati 2-2, respinti/deviati 5-4. Corner 7-2, recupero 2′ e 5′.

Alessandria – 4 punti su 6, fate un monumento al “secondo” Simone Arceci dopo il punto d’oro nel derby d’andata. Anche perché un reduce, Mihai Gusu, al rientro dopo 7 match da spettatore, aggiunge al mancato colpo alla seconda estiva con la Triestina il rintocco sull’imbucata alta di Zanini in chiusura di primo tempo per consentire all’AlbinoLeffe di agguantare la doppia cifra di vittorie a quota 37 punti al tramonto della nona di ritorno. C’è l’aggancio al decimo posto della Giana che varrebbe i playoff ove conquistato in solitario e, dopo aver dribblato l’Alessandria fanalino di coda del girone A di serie C, il calendario della verità: venerdì sera a Zanica per sparigliare con i martesani, poi il proseguimento del marzo da prove di maturità martedì 5 ad Arzignano sempre nel preserale, stesso orario (18.30) dell’ospitata domenicale al Novara, Padova venerdì 15 in prima serata e l’accoppiata casalinga Pro Sesto-Trento del prefestivo (23 e 30) alle 14. Da lì, quattro turni al gong della regular season.
Un successo che vale oro quanto luccica, perché non si vinceva dal 2-1 alla capolista Mantova il 4 febbraio raccogliendo poi 1 solo punto a Verona nelle ultime 3 partite. Sicuramente meglio il primo tempo, a fronte di un secondo dal fiato fin troppo tirato. Al cinquantesimo secondo, la mera spizzata di Piccoli sul cross calibrato di Munari, pronto a riconsegnare la destra all’eterno ragazzo di Radauti, sette match saltati di cui l’ultimo da panchinaro. Al decimo, la combinazione da rimessa laterale coi suoi due attaccanti porta Ciancio a sganciare il cross troppo sul portiere. Fallo di Munari che fa piegare in due Rossi nel disco di mezzo e a due tocchettini dal ventesimo ecco il muro opposto da Milesi a Siafa per cucire la pezza allo sbrego del disimpegno corto in gioco aereo a due con Zanini sul rilancio ancora del capitano di casa. L’onda corta della punizione di Rota. All’ammonito bluceleste, tra 21′ e 23′, capitano due chances, prima sprecando alto e dritto anziché cercare Longo il pallone in profondità di Brentan e quindi vedendosi deviare in corner dalla diagonale di Gega il volo d’angelo sul cross di Baroni alla prima da titolare.
Gli ospiti in kit giallo bordato rosso sbucano ormai da tutte le parti e Zoma non fa eccezione col controbalzo (26′) in asse con l’apertura di Gusu. Ciancio lo stoppa in fallo di fondo, il lungo centravanti dei seriani invece prende l’ascensore di schiena sullo schema dalla bandierina di Zanini senza perciò imprimere potenza e direzione adeguate. Di là, in precedenza, quasi solo un alleggerimento per un Marietta in ambasce e decisamente falciato da Pellegrini. Scollinata la mezzora, la squadra dello squalificato Lopez ricomincia a battere il ferro finché è caldo: Munari stavolta chiama sul fondo il pendolino rumeno il cui rimorchio per il burkinabé è sganciato dal perno grigio, quindi è Brentan a vedere la porta dai 25 metri calciando fuori di poco a mezz’altezza. Siafa spezza appena il ritmo bergamasco allungandola di fronte all’ex di turno (insieme a Nichetti-Arrighini-Giorno) sul suggerimento alto e lungo a rientrare di Sepe a una decina dalla pausa. A una sestina, proiettato in corridoio dal suo laterale sinistro, è invece un po’ autocentrata la mezzala sinistra BG che tenta di bucare l’uscita alta di Rota calciando dalla lunga addosso a Mastalli. Samele svetta malissimo sull’intuizione di Rossi, lo sgommante e rombante Mihai invece lo fa in modo deliziosamente puntuale incollato al secondo palo sull’invito del compagno prima egoista in eccesso.
In avvio di ripresa la new entry Gazoul, espulso all’andata al pari di Longo, incrocia in gioco aereo la traiettoria dell’iperattivo mezzodestro alessandrino inducendo alla deviazione decisiva in chiusura dell’apripista-match winner a seguito di un recupero di Soler su un Milesi avventuratosi molto in avanti. Munari non riesce a portare a casa la pelle dell’Orso, pur sbucando da solo in area piccola al culmine della manovra avvolgente rifinita da Piccoli, per il riflesso pazzesco di Spurio al decimo, completato dallo stinco libera-tutti di Rossi sul tap-in di Zoma. A tiro del quarto d’ora, niente legge del contrappasso da Mastalli che la sparacchia ai dirigibili a un metro dal vertice destro piuttosto che controllare e muovere due passettini in più sullo scarico di Femia in coda al terzo angolo dei Banchini-boys, volenterosi ma dalla precisione di un flessibile in una cristalleria. Al ventesimo è il primo “rosso” a campi invertiti a farsi stoppare da un Milesi orfano se non nel finalino della sfida col compagno di giovanili Doudou Mangni al culmine delle grandi manovre Nichetti-Rossi, ma non è che la Bluceleste sia più concreta, visto il destro allargato da Longo dopo aver ricevuto bene da Baroni in capo a un tris cronometrico. Fiato sul collo di un Gega in caduta e del legno lontano, tutto qui. Al 25′, altro giro, altro erroraccio, stavolta dello sfondatore di stanza al “Moccagatta” che strozza il mancino dalla lunetta gettando alle ortiche il lavoro del rilanciatore al centro della sua difesa e di Femia in appoggio. Al 28′, Borghini sventa la mischia furibonda sul quarto corner contro e il contropiede Longo-Munari-Zoma con Soler saltato non si concretizza per il rientro in copertura del volto noto cremasco-lodigiano. Quindi tocca a Mastalli (31′) col sinistro placidamente da presa aperto da Gazoul, a Milesi che gira al volo splendidamente ma senza mira la punizione di Brentan (fallo conquistato da un Gusu tutto cuore, 38′), Laukzemis che trova il dorso del risolutore (39′) in scia a Rossi, Femia che incorna dritto l’angolo, Rossi (41′) che svirgola la palla buona da destra da Ciancio, Agostinelli di seconda (44′, a lato) su percussione di Brentan. Festa grande lo stesso.