“Io ho un contratto, esattamente come l’avevo l’anno scorso. Domenica col Monza si decide quale Europa fare. E sono sicuro di aver dato un’altra soddisfazione ai tifosi”. La pietra tombale sul solito tormentone “resta o parte” reca impressa la firma di Gian Piero Gasperini. Alla vigilia dell’ultima di campionato, il tecnico si tiene stretta la sua Atalanta: “So dei 20 minuti di sciopero del tifo, ma faccio un appello al pubblico, anche se non ce ne sarebbe bisogno perché di dubbi non ne ho mai avuti: sosteneteci e tifateci a gran voce, spingeteci all’obiettivo. Dall’altra parte c’è una società con Galliani e Braida dietro e Palladino in panchina. Con me è stato alla Primavera della Juve e al Genoa, ha avuto un impatto dall’Under 19 alla prima squadra che ne fa un predestinato: ha ribaltato la qualità di gioco, con qualche innesto questa squadra è destinata a lottare in una fascia di classifica più alta”, il pensiero del mister.

GASPERINI E IL FUTURO. “Da lunedì in avanti sono in vacanza, ma non è che parta subito, mi muovo nel mio solito triangolo. C’è modo e tempo di parlare di calcio e di futuro con la società, con cui i rapporti sono ottimi, di fiducia reciproca. Questa squadra ha meno qualità rispetto al recente passato, ma ci ha saputo mettere tutti gli altri valori. Ha un nucleo forte, quattro giocatori nuovi e qualche giovane interessante – lo stato dell’arte dell’uomo in panchina -. Certamente per andare a pescare elementi sul mercato il ritorno in Europa aiuta, perché è un blasone. Ma anche quella è una questione di cui parlare adesso è prematuro. Mi porto sei-sette Primavera in panchina, anche se è stata un’annata difficile per quella categoria e per riprogettare un settore giovanile ci vogliono anni quando te ne va male uno. La cultura del lavoro di Zingonia riceverà una grossa mano da Roberto Samaden, il nuovo responsabile, per cui parlano i fatti e il curriculum. Appena arrivato qui, anche in termini di prestiti di ritorno, tra Gagliardini, Kessie, Caldara e Conti, e poi Barrow, Diallo e Kulusevaski. Tutte pepite d’oro, speriamo di trovarne altre oltre Scalvini e Hojlund”.

GASPERINI E L’ORGANICO RISICATO. “Siamo arrivati alla fine con giocatori in rosa in numero risicato per via degli infortuni c9ncentratisi quasi tutti nella parte conclusiva di una stagione che, se non è stata straordinaria, per me comunque è stata tutt’altro che negativo a dispetto di quanto continuo a leggere – la chiosa gasperiniana -. A me è sempre interessato dare soddisfazioni alla gente e la gente ha capito l’importanza di questa annata di transizione che ci ha visti di nuovo in Europa. Nel mio primo anno qui i tifosi per strada me lo chiedevano ossessivamente, questo grande traguardo. Abbiamo superato la crisi del sesto anno, adesso torno a dirvi: rinnovate i timbri e preparate i passaporti, perché ci saranno dei bei viaggi da programmare insieme”.