Per un bergamasco basta dire Ivan Del Prato per riempirsi d’orgoglio. Ex capitano dell’AlbinoLeffe, con cui ha costruito un vero e proprio miracolo sportivo, oggi guida, o meglio stava guidando, il Brusaporto nel campionato di Serie D. E sulla possibile ripresa dei campionati la sua posizione è chiara: “A questo punto credo sia logico fermarsi e non concludere i campionati. I tempi sono sempre più ristretti e servirebbe un periodo di preparazione atletica che oggi è impossibile affrontare. Le società si sono trovate davanti ad un sondaggio e la risposta è stata decisa, adesso non resta che attendere la scelta della Federazione che presumo arrivi a giorni visto che anche i tornei giovanili nazionali si sono fermati in maniera definitiva questa settimana”.

La quarantena del mister del Brusa è semplicissima: “Come tutti rimango a casa tutto il giorno e leggo molto per tenermi informato sulla situazione che stiamo vivendo. La cosa primaria al momento è la salute, se c’è quella possiamo ritenerci davvero fortunatissimi. Il campo ovviamente manca, da ex giocatore e da allenatore non cambia nulla, la passione è la stessa. La speranza è quella di ripartire prima possibile”.

Il futuro immediato va visto con fiducia: “La situazione nel presente è complicata, inutile girarci troppo intorno. Qualcosa questa esperienza lascerà a tutti, ma noi bergamaschi siamo abituati a rimboccarci le maniche e ne usciremo alla grande”. Alla ripresa bisognerà tuttavia fare i conti con l’emergenza economica, non solo sanitaria: “Pur nelle difficoltà – ha proseguito il tecnico nato a Seriate -, il calcio tornerà a regalare emozioni a tutti. Certo, è evidente che molte squadre potranno andare incontro a problemi economici nelle iscrizioni e nella gestione dell’attività: molti imprenditori che sostengono il nostro sport potrebbero dare la precedenza alla loro azienda e non alla sponsorizzazione dei club, questo è un argomento su cui dibattere”.

Fondamentale sarà il contributo da parte della Federazione: “Tutti dovranno dare la loro parte per uscire da questo momentaccio, nel limite del possibile ovviamente. Sono discorsi che usciranno tra gli addetti ai lavori, davanti a situazioni del genere è comunque importante avere la serenità giusta”.

I tornei dei settori giovanili sono stati cancellati invece in maniera definitiva: “Secondo me questa decisione rappresenta l’antipasto di quello che accadrà per i dilettanti. La Serie D è una categoria di semi-professionisti e verrà fermata, la C ha problemi seri, la B ho sentito che ripartirà dopo la A: gli interessi economici ai vertici sono senza dubbio differenti”.