Romano di Lombardia – Un compleanno, nella vita delle persone, è un momento di festa, di ricordi, di riflessioni e di bilanci. Quando questo riguarda una città il discorso si amplia, perché racconta la storia di una Comunità, di un insieme di esperienze frutto di un territorio e delle sue peculiarità. Nella nostra provincia, Romano di Lombardia, in questo difficile 2022, festeggia i suoi primi 60 anni di Proclamazione a Città. Una realtà, quella romanese, che può raccontare una storia millenaria, come illustrano le vestigia ancora presenti e che ricordano quanto questa città abbia lasciato una traccia importante nella storia.
In prossimità dell’evento che ricorderà questo anniversario abbiamo incontrato il Sindaco di Romano di Lombardia, Sebastian Nicoli, che ci ha rilasciato questa breve intervista.
Sindaco, per Romano il 2022 è un anno importantissimo. Pochi giorni fa è stata al centro del bel canto internazionale con il Festival Rubini, una gemma che ci avvicina ai festeggiamenti ufficiali del 60^ di proclamazione a Città. Con quali sentimenti affronta questo importante traguardo?
Il sentimento predominante è quello del senso della responsabilità che richiama inevitabilmente un sindaco sull’essere presente in un momento così importante per la città. Dal punto di vista simbolico sicuramente ha un valore molto grande perché non è solo una questione di onorificenza. Veramente l’istituzione e la proclamazione a città ha rappresentato un cambio di passo per la nostra realtà e tutt’ora mi sembra di poter dire che racconti di una città anche nelle sue problematiche. Romano di Lombardia si configura come città anche per i servizi, per quello che rappresenta per la pianura bergamasca orientale. Stiamo iniziando a misurarci anche con i problemi di una città multiculturale (il 25% degli abitanti residenti a Romano sono extracomunitari). Nel 1962 penso che nessuno si immaginasse nulla di tutto questo. Poi penso all’assetto urbanistico, agli imprenditori del territorio in continua evoluzione, considerando che nel ‘62 eravamo ancora una realtà a fortissima vocazione agricola e rurale. Quindi per noi è un momento simbolico importante, che ci fa riflettere su come essere città porta una serie di componenti positivi interessanti all’interno di tante problematiche.
Sindaco Nicoli, proviamo a chiudere gli occhi tornando a quel lontano 1962. Da pochissimi anni (meno di 20) l’Italia era uscita distrutta dalla guerra ma il boom economico era in piena espansione. Anche a Romano il tessuto artigianale ed industriale viveva una nuova primavera. Come immagina vissero, al di là delle cronache dell’epoca, gli Amministratori e la cittadinanza la nomina a Città?
Si, ho provato anche io a fare questo esercizio di immaginazione. Mi sono proprio immaginato delle persone che avevano alle spalle sicuramente la fatica della distruzione, la povertà che nasceva proprio dal periodo tra due guerre evidentemente collegate tra loro ma anche con una prospettiva di speranza e di apertura verso il futuro che probabilmente era fortemente entusiasmante. Intendo dire che l’idea è quella di una realtà che vedeva crescere ogni giorno un pezzo della sua rinascita in una prospettiva verso il futuro. Oggi se dovessi fare qualche confronto, direi che siamo in una situazione strutturale invece particolarmente complicata. Siamo di fronte a nuove sfide: proprio l’altro giorno riflettevo come dopo due anni di covid abbiamo questa incognita delle emergenze che ci crea i rincari dei consumi su energia e gas e che fa sorgere una certa fatica e forse qualche difficoltà a guardare il futuro con la stessa speranza che c’era nel 1962.
L’Amministrazione da Lei presieduta ha tenuto molto a sottolineare il 60^, con l’adozione di uno speciale logo celebrativo che appare quest’anno anche tutti gli atti ufficiali (n.d.r. ricordiamo che il Decreto Presidenziale porta la firma del Presidente della Repubblica Antonio Segni ed è datato 17 settembre 1962). Un sigillo da proiettare nel futuro oltre che nel presente?
Si certo! Abbiamo voluto in questo senso, tra l’altro, dare un segno molto marcato proprio su tutto l’anno, abbiamo voluto che ogni cosa che parlasse della città fosse connotato anche da questo simbolo, da questo logo da questo stemma, che per quest’anno è lo stemma del Comune di Romano di Lombardia. Abbiamo voluto che questo logo promuovesse tutti gli eventi, perché il sessantesimo è dal 1° gennaio al 31 dicembre. Sicuramente il 17 settembre sarà il momento importante dal punto di vista simbolico, speciale. Proprio perché è così speciale abbiamo voluto organizzare questa iniziativa insieme a Poste Italiane, perché anche l’annullo filatelico è un modo per incastonare all’interno di questo anno un momento simbolico di grande rilevanza.
Ci illustri anche la scelta delle cartoline filateliche che l’Amministrazione ha scelto di donare alla cittadinanza.
Bellissime innanzitutto! La scelta è stata quella di dedicarne una proprio a questo logo che vorremmo rimanesse nel tempo, affinché quest’anno sia festeggiato anche dal punto di vista grafico e visivo. Nell’altra cartolina abbiamo voluto rappresentare il luogo (il Palazzo della Ragione) in cui si esercitano le scelte più importanti della nostra Città. Nel 1962 il Consiglio Comunale si riuniva lì, come si riunisce adesso. Nel passato in quel luogo si amministrava la giustizia e fu sede anche del Podestà; quindi, a tutti gli effetti è il simbolo in assoluto di Romano, un luogo istituzionale per eccellenza. Mi sembra anche importante dire che, al di là del luogo scelto, la cartolina è veramente bella. Tra l’altro questa idea delle cartoline avrà un seguito in quanto entro la fine dell’anno presenteremo un libro su “Le cartoline di Romano nel tempo” (ne abbiamo raccolte oltre 300) che verranno commentate da uno staff di scrittori anche romanesi.
Sempre in preziosa sinergia tra Poste Italiane e Assessorato alla Cultura è stata definita anche la scelta dei francobolli che verranno obliterati con l’annullo speciale. Una scelta che è caduta, non a caso, su due bellissimi valori (n.d.r. 1996 – 50^ anni della Repubblica Italiana e 2011 – 150^ dell’Unità d’Italia) che rappresentano istituzionalmente la Repubblica Italiana. Un ulteriore segno di stretto connubio con lo Stato, di cui il l’Amministrazione Comunale rappresenta la massima espressione sul territorio?
L’annullo filatelico ha valenza nazionale quindi ci sembrava molto importante avere un collegamento anche dal punto di vista simbolico dell’immagine con l’amministrazione comunale che ne rappresenta la massima espressione sul territorio.
Sindaco, per concludere. A chi dedica un ringraziamento particolare per questo evento e che messaggio vuole lasciare alla Città di Romano?
Lo dedico sicuramente a quelle persone che erano sedute nel 1962 in Consiglio Comunale e che hanno potuto vivere, celebrare e hanno voluto fortemente questa scelta in quegli anni. Solo due di esse sono ancora viventi: le abbiamo invitate il 17 settembre ma probabilmente solo una riuscirà a raggiungerci ma avremo cura di recapitare anche all’altra il cofanetto: si tratta di Giacomo Tomasoni e Battista Vanoni. Insieme a loro abbiamo invitato alla cerimonia anche i due ex sindaci ancora viventi, Lamera e Tognoli. Lo dedico quindi alle persone del passato e simbolicamente a coloro che sedevano in consiglio comunale nel 1962 ma lo dedico anche ai giovani perché in verità volgo lo sguardo al futuro. Penso infatti che sia un collegamento molto interessante per traghettare i giovani in un contesto, diverso dal 1962, ma ricco di opportunità per loro e per le famiglie che hanno scelto di vivere qui. La nostra è una bella città dove vivere e, pur essendo i giovani ormai cittadini del mondo, mi piace pensare che Romano possa essere sempre un riferimento ed un punto di ritorno alle loro origini.
Dalle parole del Sindaco, ricche di spunti e riflessioni veniamo all’imperdibile appuntamento filatelico, organizzato all’interno di serie di eventi ed iniziative volti a celebrare la storica ricorrenza, artistica, civile e demografica della città posta nel cuore della pianura bergamasca.
Il desiderio di evidenziare un così rilevante traguardo si trasforma in un’occasione per proporre una riflessione sul significato dell’essere cittadino, sul ruolo attivo che si può ricoprire all’interno di una comunità. Un piccolo segno, quale l’annullo, vuole racchiudere in un abbraccio la grande Comunità Romanese.
Per l’occasione, sabato 17 settembre, dalle ore 16,00 alle ore 22,00 Poste Italiane attiverà un servizio postale temporaneo con annullo speciale che sarà disponibile presso il Palazzo della Ragione in Piazza Roma, presso il quale sarà possibile ottenere l’annullo con il timbro creato per l’occasione.
L’annullo, realizzato nel formato tondo, riproduce il logo ufficiale del 60°, adottato per tutto il 2022 dal Comune di Romano in tutte le comunicazioni istituzionali. Completano l’immagine le scritte “60° Anniversario Proclamazione a Città” e “Romano di Lombardia Città– 17/9/2022 24058 Romano di Lombardia”.
Sono state inoltre predisposte, come già descritto, due speciali cartoline filateliche, contenute in un prezioso cofanetto, che illustrano il citato logo del 60° ed una veduta del Palazzo della Ragione.
La cerimonia di bollatura si terrà alle ore 18.00 e vedrà la partecipazione del Sindaco, Sebastian Nicoli e componenti dell’Amministrazione Comunale. Per Poste Italiane saranno presenti il Direttore di Filiale Rosa D’Amico, la referente filatelica di zona Giusy Montanino ed altri referenti di Poste Italiane.
Presso lo stand di Poste Italiane si potranno acquistare le più recenti emissioni di carte valori, insieme ai tradizionali prodotti di Poste Italiane: folder, cartoline, tessere, libri e raccoglitori per collezionisti.
Il timbro figurato, dopo l’utilizzo nella giornata del 17 settembre, sarà disponibile presso lo sportello filatelico di Bergamo Centro in Via Locatelli a partire da lunedì 19 settembre e per i sessanta giorni successivi all’evento. Sarà poi depositato presso il Museo Storico della Comunicazione di Roma per entrare a far parte della collezione storico postale.
Sarà un momento alto per tutta la Città, teso tra il ricordo del passato ed un futuro pieno di speranza, soprattutto per le nuove generazioni. La sottolineatura filatelica poi, con il suo messaggio culturale che come sempre giungerà puntuale e prezioso, non potrà che entrare a buon diritto nella storia di questa Comunità.
Giuseppe De Carli