Bergamo è talmente piena di storia che a girarla non basta mai. Per scoprila bisognerebbe avere a disposizione un secolo. Ha talmente tanti cassetti, ne apri uno e d’improvviso ne scopri altri sette. Alberi e mura, persone che camminano su e giù, borghi e colonne, quartieri, strade, sentieri, colline che non t’aspetti, muffe secolari, fiori, margherite, asini a spasso e cavalli a correre lungo un prato appena passato il centro.
E poi ha un sacco di sassi, che a me piacciono da matti, tutti che più antichi non si può. Ci vivo ormai da vent’anni ed è sempre una scoperta, qualcosa che non so, oggi il parco delle rimembranze, con un carro armato che ha fatto la cosa più squallida possibile, una guerra, ed ora è diventato il mio sogno preferito, un gioco per bambini.
Ci fosse il mare, e magari il nostro sindaco ce lo porta che l’Adriatico non è così lontano e un canale lo si può anche fare a poco prezzo e in un battibaleno, visto che qui siamo per la maggiorparte muratori, sarebbe davvero il luogo più bello al mondo. Senza, invece, se la gioca con L’Avana e Capri.
Matteo Bonfanti