Non vengono utilizzati da più di una settimana, come riporta il Corriere della Sera, i ventilatori polmonari che la Russia aveva donato all’Italia. Ventilatori che, si è scoperto, sono difettosi: tendono a surriscaldarsi e hanno preso fuoco già in due circostanze. A Mosca nel primo caso (un morto) e a San Pietroburgo nel secondo caso (cinque morti). Ben 150 di questi apparecchi, del modello Aventa-M, erano stati donati dalla Russia al nostro paese, per gli ospedali da campo di Bergamo e di Milano. Il ministero della sanità russo ha ordinato di non utilizzare più i ventilatori in questione prodotti dopo il 1° aprile.