A volte scrivere diventa complicato. Non sempre il nostro vissuto quotidiano ci mette nelle condizioni mentali di rallentare un attimo, di andare oltre ciò che è contingente e dedicarci a ciò che amiamo fare, come trascorrere un po’ di tempo ad imprimere emozioni su una pagina bianca, raccontare attimi di vita vissuta, declinare eventi e circostanze curiose e, soprattutto, conoscere per poi descrivere fatti nuovi e importanti.
In questi tempi poi dove si parla solo di Covid e si vive quotidianamente una situazione di incertezza è diventato pure tutto ancor più difficile.
Eppure, in questi casi sto provando a mettere in pratica un piccolo – strano – rimedio che pare funzionare: mi siedo in un luogo pacifico, tiro un respiro profondo e fingo di essere un’altra me!
È incredibile quanto imporsi di non osservare il mondo con gli occhi di sempre ti permetta di trasformarli in una finestra che di quel mondo possa offrire una panoramica mai vista sino a quel momento.
Così ti accorgi che non esiste solo ciò che ti impongono di vedere, i fatti su cui ti “obbligano” a soffermare la tua attenzione.
In questo momento, per esempio, mi aiuta fingere di chiamarmi Anna, ossia una giovane me che ha deciso di abbandonare la frenetica vita di sempre per dedicarsi ad un lavoro in campagna, circondata da animali e da alberi dai colori autunnali, che al calar del sole rientra a casa per cucinare una zuppa di verdure raccolte dall’orto e che si ripara con il calore di una stufa a legna.
Anna vive in Provenza e trascorre serenamente la sua quotidianità in un mondo che non ha mai conosciuto una grave pandemia nei tempi moderni. Lei, però, resta figlia del suo tempo e naviga in internet cercando nuove ricette, ma è pure curiosa di conoscere le novità dal mondo; non sempre le notizie sono belle, ma sapere ciò che accade al di fuori del suo piccolo vissuto la aiuta a crescere, a migliorarsi, ad evitare o a non ricadere in certi errori.
Così Anna scopre che negli ultimi mesi del 2020 sono successe tante cose importanti e interessanti!
Per esempio, che solo pochi giorni fa in Nigeria finalmente è stata dichiarata l’estinzione del sanguinario corpo di polizia armata Sars (che non è solo il nome di una malattia); scopre che poco tempo fa in Bielorussia una bella quarantenne ha “urlato a gran voce” i suoi diritti e per questo stava per essere allontanata con forza dal suo amato paese, ma ha avuto la brillante idea di strappare il suo passaporto al confine impedendo di fatto il suo esilio forzato!
Poi Anna si è spinta sino in Indonesia dove ha letto di un pescatore che è sopravvissuto in una scatola di legno per sei giorni nel bel mezzo dell’oceano, portando con se’ il pesce che aveva pescato per sopravvivere.
Adesso Anna si è coricata e Vanessa si è così trovata a leggere fatti nuovi e a scrivere di notizie interessanti che accadono davvero: “non di solo Covid dovrebbero essere costellate le informazioni” ahimè.
Diciamocelo: tutti noi dovremmo essere un po’ Anna imponendoci di scoprire cosa sta accadendo oltre alla pandemia e obbligandoci a non perdere la nostra sana curiosità.
Ci accorgeremmo di quante cose importanti stiamo perdendo notizia, ma pure di quante cose piacevoli esistono comunque al mondo!
Ci ricorderemmo che non esiste “solo” una grave malattia, ma miriadi di altre patologie e altri problemi di cui ci stiamo – pare – via via dimenticando.
Signori miei non permettiamo ad altri e tantomeno a noi stessi di farci vivere come se fossimo lobotomizzati, restiamo curiosi, un po’ ottimisti, desiderosi di conoscere anche altro rispetto a come si propaga un virus…
Buon tutto a voi…
Vanessa Vane Bonaiti