Beppe Baretti che non si presenta alle elezioni per motivi di salute, nove consiglieri che rassegnano le dimissioni, quindi Comitato Regionale Lombardo acefalo e immediata nomina del reggente nella persona di Antonello Cattelan, commercialista nonché assessore al Bilancio della giunta di centrodestra di Cislago, presidente del collegio dei revisori dei conti della LND. Tutto questo in pochi giorni, anzi in poche ore, a meno di un mese delle votazioni per le nuove cariche regionali della LND, previste per sabato 9 gennaio 2020. E’ scoppiato un putiferio indicibile. Pesanti accuse verso i dimissionari, rei di aver abbandonato la nave in piena tempesta, rispedite ai mittenti. Con i dirigenti dei club lombardi sbigottiti e anche increduli. Allora per cercare rimettere le pedine al loro posto e per spiegare l’accaduto due tra i nove consiglieri dimissionari, il bergamasco Dario Silini, da sempre braccio destro di Baretti, e il bresciano Andreino Bignotti, hanno indetto una riunione online con le società. “Le nostre dimissioni hanno un solo scopo quello di dar voce a tutte le società che si trovano improvvisamente di fronte a delle votazioni senza poter scegliere né tanto meno conoscere programmi e intenzioni dei candidati. Non avevamo altra scelta, considerata l’impossibilità di Baretti di ricandidarsi e di aver voce in questo periodo Ci accusano di essere in cerca di poltrone. Lo abbiamo fatto per il bene delle società lombarde che non vogliono trovarsi davanti al fatto compiuto, vale a dire candidati presidenti calati dall’alto. Abbiamo aperto il confronto anche per trovare dirigenti che vogliano candidarsi e discutere con loro dei programmi. Sicuramente la scelta del 9 gennaio è stata frettolosa, se non assurda. Oltretutto anche le modalità di votazione cambiano. Non ci sono spazi adatti per un’assemblea di mille persone. Quindi si dovrà votare online ma non si sa ancora come”. E il confronto di giovedì sera è servito alle 55 società bergamasche presenti, oltre al delegato Giovanni Capoferri e a Franco Salvi e Giuseppe Nicoli della DirSport, di condividere questa linea. Si è aperto un ampio dibattito e tutti i dirigenti intervenuti hanno avvallato la decisione di Silini e Bignotti. Non solo, ma hanno chiesto ai due consiglieri la loro disponibilità a continuare nel lavoro intrapreso da Baretti. “In questo momento – hanno chiarito Silini e Bignottiè opportuno che le società si esprimano e abbiamo gli strumenti adatti per poter scegliere. Noi siamo a disposizione per dare aiuto e chiarimenti e faremo in modo che ci siano chiarezza e trasparenza e non giochi sporchi”. E sul reggente: “Antonello Cattelan è un commercialista lombardo, presidente del collegio dei revisori dei conti, e dà una mano anche al comitato regionale. Conosce quindi la realtà del nostro territorio”. Cattelan per statuto ha 90 giorni per stabilire la data delle elezioni ma potrebbe anche confermare quella del 9 gennaio. Ma sembra poco probabile. In questa fase di caos quale è il dilemma dei dirigenti? Come orientarsi, come capire e valutare candidati e programmi? Unanime, invece, la presa di posizione dei club: non vogliamo votare a scatola chiusa. Intanto impazzano polemiche, accuse e controaccuse, manovre e giochetti. A cominciare dal gruppo dei consiglieri che voleva restare in carica (Grassini, Rasori ecc.) che accusano i nove dimissionari: “Vi sono stati innumerevoli periodi nei quali poter presentare le proprie dimissioni senza che esse potessero sembrare strumentali ad un più ampio disegno che sorregge quest’azione”. E a loro volta attaccati per essere passati armi e bagagli nella lista di Tavecchio che è uno dei candidati alla presidenza ma che a Bergamo, almeno ascoltando i gli interventi, nessuno è disposto a votare. Ma c’è un altro convitato di pietra che non ancora chiarito le sue intenzioni, almeno dalle nostre parti: Alberto Pasquali, delegato Figc di Brescia.
Giacomo Mayer