Questa sera ho preso parte alla Commemorazione delle vittime di Covid-19 presso il Cimitero di Bergamo, alla presenza del Presidente della Repubblica, del Presidente della Regione Lombardia e dei Sindaci della provincia di Bergamo.
Non posso non sottolineare la profonda tristezza e amarezza provate: tristezza, per il ricordo di mio padre e di tutti i defunti degli ultimi orribili mesi; amarezza per aver avvertito, ancora una volta, la lontananza e la sordità delle istituzioni, le uniche a cui è stato consentito di partecipare.
Il protocollo, infatti, non ha permesso che partecipassero alla cerimonia i parenti delle vittime, o anche solo una parte di loro; è stato demandato a me, in veste di presidente del comitato, il compito di rappresentarli.
Cosa che ho fatto e rifarei; questo ha rimarcato, però, il senso di abbandono che la gente della mia terra ha provato e continua a provare. L’assenza dei parenti delle vittime non ha fatto altro che reiterare i funerali non avvenuti durante il periodo di lockdown, negando ulteriormente ai nostri cari quella dignità che non gli è stata concessa negli ultimi momenti di vita e anche dopo la loro morte; la sola mia presenza non può e non potrà mai sostituirsi alla partecipazione delle famiglie e alle loro lacrime. Stasera ho partecipato all’ideale funerale di mio padre e a quello di tutti i padri, le madri, fratelli, sorelle e figli scomparsi.
Continuerò e continueremo a lottare perché la nostra voce venga ascoltata e perché si arrivi alla verità che fino a questo momento ci è stata negata. Il popolo bergamasco, e non solo, esige risposte e scuse da parte di coloro che ancora non lo hanno fatto.
Luca Fusco
presidente comitato “Noi Denunceremo”