GENOVA – Una sconfitta arrivata dopo una partita che è stata una corrida, una rissa continua in un clima infuocato. E’ successo di tutto: oltre ai tre gol rossoblu, due rigori per l’Atalanta (Ilicic fallisce, Zapata segna), due espulsioni (Palomino, Toloi), un grave infortunio a De Roon (fallaccio di Romero, solo giallo), un palo  e tatticamente una partita senza senso con una direzione di gara tremebonda. Il Genoa, sospinto dal suo pubblico, ha trasformato la gara in una lotta senza esclusione di colpi, come una questione di vita e di morte da gladiatori nel Circo. Difficile giudicare, secondo il gioco del calcio, questa partita. Resta l’amaro in bocca perché poteva finire in un altro modo. E adesso aspettiamo la Juve senza De Roon, Palomino e Toloi, per fortuna l’esordio di Pessina è confortante e poi non si può prescindere da Zapata. Vedremo adesso cosa s’inventerà per mercoledì pomeriggio Gasperini.

E’ l’antivigilia di Natale ma sembra l’inizio di primavera, 16 gradi al fischio d’inizio dell’arbitro Doveri, quello che era al Var a Firenze (rigore per Chiesa). A Genova, detta la Superba, martoriata da alluvioni e tragica incuria umana, cantata dal meglio dei cantautori, il Genoa vuole e cerca di risollevarsi. Nel mondo del calcio la sponda rossoblu non se la passa bene, tre allenatori, in quindici giornate, Ballardini poi Juric adesso Cesare Prandelli, che dovrà trasformarsi in taumaturgo, la classifica piange, Preziosi vuole rivoluzionare la squadra nel mercato invernale, come è sua abitudine, stavolta in accordo con l’allenatore. Così si sussurra da queste parti. All’ingresso in campo delle squadre  Marassi tributa calorosi applausi a Gasperini.

Poi succede di tutto: partita trasformata dai genoani in una corrida spietata, falli su falli, comincia subito l’argentino Romero con un intervento spaccaossa su De Roon, solo tre minuti di gioco e l’olandese è costretto ad uscire, sostituito da Pessina. Per il difensore rossoblu solo giallo. Doveri, da subito, dimostra scarsa personalità, sicuramente condizionato dal clima di Marassi, a dir poco incandescente. Non si gioca a calcio è un bim bum bam con il Genoa che lancia lunghissimo per saltare il centrocampo a favore di Piatek e Kouamè ed in uno di questi lanci Palomino si fa anticipare dal polacco e viene ammonito. Marcature secondo norma con Mancini che guarda Kouamè e in mezzo Veloso su Gomez, quindi Pessina-Bessa e Freuler-Hiljemark. Mezzora di non gioco, solo risse. Anche l’Atalanta si adegua e cerca i lanci per il trio offensivo. Poi nell’ultimo quarto d’ora, protagonista il Var: prima un rigore per l’Atalanta, Romero anticipa Mancini a braccia larghe, Orsato chiama Doveri che consulta il monitor e assegna il penalty. In mezzo ad una bolgia Ilicic calcia a destra di Radu che para. La partita è spezzettata, tatticamente senza criteri, poi ancora il Var, dopo il palo di Gomez su cross di Freuler, il tentativo di mettere in rete di Zapata è stoppato da Criscito sembra col braccio. Doveri torna al monitor, solo rimessa del portiere. Poi tre calci d’angoli consecutivi per i rossoblu e alla fine su deviazione decisiva di Toloi arriva il loro vantaggio. E anche nel secondo tempo il clima non cambia granchè. L’Atalanta quando riesce a giocare a calcio mette in evidenza la sua netta superiorità tecnica e infatti pareggia subito con Zapata: il colombiano si destreggia al limite del l’area, appoggia a Freuler che viene steso da Biraschi, stavolta non ci sono dubbi, rigore trasformato dal colombiano. E’ una partita che s’infiamma un momento sì, un momento no. Gasperini toglie Gomez e mette Rigoni, si gioca a tre in attacco per allargare la difesa rossoblu, invece a sorpresa arriva il 2-1 del Genoa ad opera di Lazovic con un sinistro al volo. Entra anche Barrow per Zapata. Poi un altro colpo per i nerazzurri: per un fallo su Piatek Palomino viene espulso per doppia ammonizione. La difesa si mette a quattro. Niente da fare perché arriva anche il 3-1 di Piatek. Poi contropiede di Bessa, Toloi lo insegue e lo stende da ultimo uomo. Cui prodest?

Giacomo Mayer