Ecco l’oggetto del mistero, che devo dire ha suscitato un po’ di maretta in azienda.
Questo dispositivo, denominato più semplicemente “ol duent” da uno che lavora con me, potrebbe e dovrebbe semplificarci la vita alla guida dell’autobus (altresì definita “la corriera”, come la chiama il tizio di cui sopra). Per adesso purtroppo l’apparecchiatura non è affatto un aiuto ma una complicazione: ha bisogno ancora di tarature, di aggiustamenti del software, di correzioni ed accorgimenti, di automazioni che una volta a regime ci semplificheranno decisamente la vita. Questo mi è stato assicurato durante il corso, ed io ammetto che sto collaborando a tale fine perché ci voglio credere. M’hanno spiegato inoltre che la priorità per l’azienda è quella di contare i passeggeri a bordo per poi comunicare a chi di competenza il conteggio per valutazioni ed interventi futuri. Per questo scopo, a supporto dell’apparecchiatura, sono stati montati dei sensori ad infrarossi che sono il meglio disponibile in commercio. Lodevole, davvero. Come dicevo pocanzi però, l’apparato necessita di accorgimenti e devo dire che su alcuni automezzi si è raggiunto un ottimo livello, così indicando che la via perseguita in sede di modifica è quella corretta. Il lavoro da fare è ancora molto e speriamo giunga al termine prima che finisca la pazienza di coloro alla guida perché, credetemi, le cose da seguire sono davvero tante, a cominciare e per finire alla responsabilità relativa ai passeggeri: la possibilità dell’omicidio stradale, una spada di Damocle che pende sulle nostre teste a cui nessuno bada per ovvi motivi d’interesse. Purtroppo, la qualità del mondo del lavoro nel nostro settore è in caduta libera. E mi fermo qui, non voglio approfondire il discorso perché inopportuno: ci sono valide persone che devono farlo, ed il loro compito non è semplice perché invertire la rotta o semplicemente rallentare la picchiata di un aereo è un’impresa ardua che non auguro a nessuno ma, come insegna la storia, non impossibile.
Potrei concludere con quest’affermazione che ha sapore di citazione, invece proseguo perché ci tengo a precisare che noi dipendenti Atb facciamo parte di un élite, di un’azienda collocatasi al vertice nel suo settore. Il fatto è un sicuro vanto ma non vorrei che ci si addormentasse sugli allori o, peggio, si perdessero di vista altre priorità come l’efficienza dei mezzi che escono per svolgere il loro servizio di linea (ultimamente sono accaduti fatti incresciosi, ma non mi dilungo) oppure di coloro, come me, come gli agenti in servizio di linea, dei colleghi VTV, di coloro in funicolare, insomma della forza lavoro che materialmente porta a casa i soldi: siamo noi che facciamo girare le ruote e la priorità per l’azienda dobbiamo essere noi (cit. del collega menzionato all’inizio). Come non essere d’accordo. Ciò, il miglioramento della qualità del lavoro, anche se così non appare in questo momento, per la nostra dirigenza è rappresentato dal Conduent, un dispositivo che quando sarà totalmente automatizzato ci permetterà di prendere servizio in tutta comodità, ad esempio senza dover dare un occhio alla tabella per capire dove sei ed a che ora ci dovevi essere: ritardo, anticipo e via dicendo. A tale scopo ci verrà fornito un nuovo tesserino di riconoscimento, più potente, grazie al quale potremo fare molte più cose, insomma farci riconoscere appunto da “ol duent” che penserà al resto (omicidio stradale eccetera restano. Occhio). Cedole, segnalazioni, firme su firme, tutto dovrebbe sparire. Si potrà pure prelevare al bancomat oppure ordinare una pizza. Ah no, chiedo scusa, ho esagerato. A parte le battute, molte altre distrazioni saranno levate e, come mi è stato assicurato, un altro vantaggio sarà la bigliettazione elettronica. Ho potuto costatarlo con i miei occhi perché i nuovi dispositivi erano istallati sull’autobus adoperato come sede del corso di aggiornamento. Posso dirlo? Non vedo l’ora che spariscano le famigerate emettitrici, necessarie per permettere a coloro sprovvisti di biglietto di comprarlo a bordo ma rumorosissime. Per meglio far comprendere il disagio invito a prendere una scatoletta di metallo, metterci dentro delle monete ed agitarla ogni cinque secondi per la durata di un turno di guida che s’aggira intorno alle sei ore. Fatto…? Sfiancante? Bene e benvenuto nel club.
In conclusione, un monito a non mantenere l’élite solo di facciata ma in concreto, appunto per noi umili impiegati del volante. Nel frattempo, eureka: segnalo il prossimo arrivo di una decina di bus nuovi di zecca che andranno a rinfoltire il parco automezzi della nostra azienda Atb, leader in Italia.
Work in progress.
Marcus Joseph Bax