Finisce con una conferenza stampa al centro sportivo di Zingonia, con sorrisi, battute e complimenti reciproci con Luca Percassi, l’avventura di Giovanni Sartori da responsabile mercato e scout dell’Atalanta.

Dall’estate 2014 otto anno di grandi colpi e plusvalenze da oltre 300 milioni: Gomez, De Roon, Freuler, Djimsiti, Ilicic, Gollini, Castagne, Gosens, Hateboer, Malinovskyi, Maehle, Koopmeiners i suoi grandi colpi riusciti.

Non tutte le ciambelle gli sono riuscite con il buco: Cornelius, Schmidt, Cabezas, Haas, Rigoni, Skrtel, De Paoli, lo stesso Miranchuk.

“Il modello Atalanta è molto semplice: gente che lavora da mattina a sera, una tifoseria e una città che vivono per la società e la squadra. Di base ci sono passione e lavoro 24 ore al giorno 365 giorni all’anno: magari prima ne lavoravo solo 23… Voglio sperare che anche da altre parti ci siano gruppi di lavoro disposti a fare altrettanto”, ha spiegato Sartori, per otto anni quasi sempre in silenzio.

“Ho vissuto due favole straordinarie: al Chievo arrivammo ai preliminare di Champions e di Europa League con un quartiere di Verona, il percorso dell’Atalanta è sotto gli occhi di tutti. Qui c’è una proprietà di ex calciatori, a differenza di Luca Campedelli: chi ha giocato conosce meglio certe dinamiche e la materia. Anche Luca Percassi è cresciuto molto: all’inizio veniva il giovedì, poi ci è sempre stato vicino quotidianamente.”

Inevitabile un accennino ai presunti pluriennali cronici dissapori con Gian Piero Gasperini.

“Su Gasperini dico solo una cosa: con caratteri diversi, abbiamo lavorato entrambi esclusivamente per il bene dell’Atalanta”.

Chiosa su chi lo seguirà a Bologna (sicuramente Fausto Viti, ancora da valutare Maurizio Costanzi).

“Mi sono portato un gruppo di collaboratori dal Chievo, via via implementato: ci metteremo d’accordo su chi rimane e chi, tra i miei collaboratori storici e quelli più legati alla società. Il mio modo di lavorare è cambiato qui all’Atalanta. Luca Percassi è più giovane, io sono più anziano e chiuso: la mia esperienza che ho maturato anche qui mi porterà a trasferire il mio modo di alvorare alla squadra dove andrò, portando avanti il mio modo di vedere il calcio, confrontandomi con dirigenti e allenatori nuovi. Bisogna sempre adeguarsi all’ambiente che si trova”.

Chiosa su Luca Percassi, che lo ha affiancato in questa conferenza stampa di congedo.

“È il più grande venditore del mondo: venderebbe sabbia al deserto, e solo per rafforzare la squadra”, ha concluso Sartori.