C’è un Davide Zappacosta fermo al palo, e ancor prima alla stoppata di Tavares nel gioco tra quinti con Bernasconi nonché al lungolinea dettagli nel primo tempo da De Ketelaere per l’abbrancata di Provedel, che non è certo superstizioso né alla ricerca di alibi: “Non credo nella sfortuna, se non concretizziamo le occasioni significa che manca qualità per poterlo fare”. E c’è un Ivan Juric soddisfatto nonostante gli ennesimi punti persi, perché gli occhiali inforcati con la Lazio sono il quinto pareggio della sua Atalanta su sette giornate di campionato: “La partita è stata eccellente sotto tutti gli aspetti. Li abbiamo messi al palo. Tante occasioni con Lookman, Zappacosta ed Ederson senza concedere nulla su coperture difensive e transizioni. La squadra meritava più punti e speriamo che la vita ci ridia indietro quelli persi”.

“Lookman s’è acceso completamente nel secondo tempo coprendo anche la facia in fase difensiva. Ha avuto due grosse occasioni, di testa e sul miracolo di Provedel. Abbiamo finalmente rivisto il vero Ederson – prosegue il tecnico croato -. In questo ciclo di sette partite vedremo dove potremo andare, ma ognuna ha una storia a sé. Lo Slavia Praga è molto aggressivo. Noi abbiamo le idee giuste, giochiamo bene, dobbiamo vincere”.

“Anche senza centravanti abbiamo creato il mondo, nei primi 25 minuti nel secondo tempo, dopo essere stati poco pericolosi nel primo. Aspettiamo che rientri Scamacca e giocheremo sempre con un attaccante puro: per adesso è una soluzione da adottare”, s’è giustificato l’allenatore dei bergamaschi circa la riedizione del falso nueve col nigeriano calato nella parte come contro il Como prima della pausa.

Quindi, i giovani e il veterano: Bernasconi ha fatto la migliore delle sue partite difendendo su Cancellieri e Isaksen senza problemi e pure senza rinunciare ad attaccare in continuazione. Ahanor ha fatto una buona gara e secondo me può fare meglio – le parole di Juric -. Zappacosta ha sofferto in ritiro, ma da tanto tempo vedo il Davide che ci aveva abituati a questi livelli. Sono stra-soddisfatto di lui, spero continui così”.

Designato migliore in campo dalla scelta stessa del suo ufficio stampa di mandarlo davanti ai microfoni anche delle tv, Davide Zappacosta ha l’aria di chi fatto trenta non riesce a raggiungere trentuno: “Non avevo urlato al gol sul palo, era una delle tre occasioni che ho avuto e avrei fatto meglio a sfruttare. Forse avrei dovuto essere più lucido, nel calcio sono cose che capitano”. Richiesto di una spiegazione del perché non si sia vinta una sfida da sedici tiri a quattro di cui sette nello specchio, il sorano è netto: “Manca un po’ di qualità in più, se non si sfruttano le occasioni non posso credere nella sfortuna. La voglia di vincere c’era, nel secondo tempo abbiamo creato tanto. Continuando così vinceremo presto”.

C’è qualcosa oltre la partita, tra DAZN e Sky: “Ci sono analogie tra Juric e Gasperini, ma il mister ci chiede di seguirlo nell’interpretazione delle partite. Riguardo a Lookman, posso dire che Ademola adesso è con la squadra al cento per cento. Il resto sono questioni tra la società e lui”. Ancora, sulla partita e sull’abitudine di cambiare corsia alla bisogna: “La Lazio corre tanto ed era compatta con dieci uomini davanti all’area di rigore. Nel secondo tempo ha mollato un pochino concedendoci più spazi ed ecco le nostre chanches. Io cerco solo di fare quello di cui ha bisogno la squadra, giocare a destra o a sinistra mi è indifferente, è anche questione di esperienza”.
SF